Sanità: screening neonatale sta salvando tante vite. Prossima sfida avere sempre più laboratori

screening neonatale.jpg“Dal 2016 in Italia c’è una legge importantissima: la 167. Che da anni sta salvando piccole vite grazie allo screening neonatale esteso e gratuito. E’ stata la prima legge del MoVimento 5 Stelle e sono orgogliosa che porti il mio nome. Così come sono fiera della lotta portata avanti e vinta quando eravamo ancora all’opposizione. La stessa battaglia che oggi vincono tantissime famiglie grazie a un unico test, a un piccolo prelievo di sangue dal tallone, nei primi giorni di vita del loro piccolo, grazie al quale si identificano patologie metaboliche rare, molto difficili da riconoscere, che degenerano rapidamente, in alcuni casi, in poche ore. E se non si interviene immediatamente si rischiano danni irreversibili che possono portare addirittura a gravi disabilità intellettive e fisiche, se non alla morte. Ecco a cosa può portare un ritardo diagnostico. Un ritardo che grazie a questa legge viene superato. Ma abbiamo ancora una sfida da vincere: dobbiamo aumentare i laboratori”. Così la vicepresidente del Senato Paola Taverna, del Movimento 5 Stelle, intervenendo all’Istituto di Superiore di Sanità al convegno nazionale “Screening neonatale esteso in Italia”.
In Italia, infatti, ha ricordato, “esistono 15 Laboratori attivi per questo genere di esami. Sei laboratori in 5 Regioni (Veneto, Lazio, Toscana, Piemonte e Puglia), con bacino di utenza interregionale, che effettuano lo Screening neonatale esteso dei neonati anche in Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Umbria e Valle D’Aosta. I restanti 9 Laboratori hanno un bacino di utenza regionale e sono in Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Sardegna e Sicilia. Questi 15 laboratori rappresentano, quindi, lo scheletro dell’architettura sulla quale si regge il nostro ‘Sistema Screening’. Dobbiamo arrivare a poter contare su un sistema sempre più esteso e capillare. Anche perché solo sei laboratori (40%) hanno una dotazione di personale dedicata alle attività dello screening neonatale esteso adeguata in termini di numero e competenze. Quindi dobbiamo riuscire a investire in questa direzione. Senza alcun dubbio saremo riusciti a raggiungere tutti gli obiettivi quando si farà fatica a percepire
differenze tra una regione e l’altra, tra Nord e Sud. Un divario che potrebbe già ridursi garantendo la presenza di laboratori in ciascuna delle nostre Regioni”.
Infine, ha ricordato Paola Taverna, “a luglio, l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha approvato all’unanimità una mia risoluzione in merito che, con mio grande orgoglio, è divenuta posizione ufficiale dell’Organizzazione sul tema. Il mio intento è stato – e rimane – quello di diffondere la cultura dello screening neonatale anche a livello internazionale, perché si tratta di un obiettivo di sviluppo sociale di respiro globale”.