Nomine: Lupi di mare e porti sicuri (per gli amici…)
Se fai centro una volta può essere un colpo di fortuna. Se succede una seconda volta hai talento. Alla terza, sei un fuoriclasse. Una categoria alla quale appartiene, con tanto di galloni, Maurizio Lupi. Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture che sta trasformando le nomine per le autorità portuali in un “porto di mare” nel quale scaricare amici di casacca a vario titolo, al di fuori di qualunque logica fondata su competenza, trasparenza e meritocrazia.
Per primo venne Fedele (al Pdl) Sanciu, consigliere regionale e senatore dedito alle politiche agricole, il quale un paio di mesi fa era ritrovato improvvisamente disoccupato a causa dell’abolizione della Provincia di Olbia Tempio, di cui Sanciu era presidente. Neanche il tempo di cercare un nuovo impiego che Lupi lo nomina, in virtù del suo diploma di terza media, commissario dell’Autorità portuale del Nord Sardegna. Braccia sottratte all’agricoltura.
A ruota (pardon, a vela) arriva l’ingegner Vincenzo Cannatella, uomo considerato vicino ai berluscones siciliani e a Schifani in particolare, già presidente delle municipalizzate dei trasporti pubblici, dell’acqua e dell’Unasca (Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica). Senza dubbio il profilo perfetto per diventare commissario dell’Autorità portuale di Palermo: sempre di acqua si tratta, in fondo.
Last but not least, il ministro ha appena indicato alle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, il nome del senatore Pdl Riccardo Villari quale prossimo presidente dell’Autorità Portuale di Napoli.
Alla sua quarta Legislatura, il dottor Villari (nel senso che è medico, qualifica essenziale per operare tra moli e banchine) è anche al suo quarto partito: Margherita, Ulivo, Pd e oggi PDL. Ha fatto tutto il giro, nomine incluse: nel corso della sua vita parlamentare ha infatti lavorato in commissioni che si occupavano di cultura, lavori pubblici e comunicazioni, sanità e criminalità organizzata, ed ora approda ai porti.
Ministro Lupi, continuiamo ad assistere a logiche spartitorie e familistiche che risultano ancor più insopportabili alla luce dei richiami e delle denunce che continuiamo fare. Questa sordità arrogante ci induce ancora di più ad agire per fare in modo che voi, quella politica, usciate per sempre dalle Istituzioni.