#IoSonoUnRompicoglioni: il M5S aveva sgamato
anche Nannerini, arrestato ieri
Sarà che il Movimento 5 stelle “è il solito rompimento di coglioni”, certo è che arriva sugli scandali prima degli altri e, fa, per ciò che il ruolo di opposizione gli consente, tutto ciò che può. Mentre infuria lo scandalo di corruzione del ministero delle Infrastrutture, infatti, un’inchiesta della guardia di finanza porta all’arresto, fra gli altri, del commercialista romano Stefano Nannerini.
Commissario liquidatore della Gestione Fuori Bilancio di Palermo, prendeva i soldi destinati alla città siciliana e ne dirottava una parte verso il suo conto corrente. È stato calcolato circa venti milioni di euro. E anche in questo il M5S è stato “rompicoglioni” perché nel 2013, tramite Riccardo Nuti, ha presentato un emendamento al Milleproroghe e, in seguito, vista la bocciatura in aula, anche un’interrogazione per chiedere sostanzialmente la rimozione proprio di Stefano Nannerini. Sì, quello arrestato ieri.
Tutto sembrava, infatti, tranne che un personaggio trasparente, visto il numero di indagini in cui era già stato coinvolto nelle innumerevoli gestioni commissariali a lui affidate. Al ministro dell’Economia avevamo chiesto anche di pubblicare il rendiconto delle gestione liquidatoria e i libri contabili. Ma niente.
Si continuano a chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati, quando il malloppo è sparito. Avolte basterebbe solo ascoltare i cittadini in Parlamento. Ma per il Governo è meglio continuare a tapparsi le orecchie. Ah, l’interrogazione di Nuti su Nannerini è ancora oggi nei cassetti della Camera, ne è stata sollecitata la risposta “solamente” 7 volte. Ora non c’è più bisogno della risposta.