Corruzione: anche la Banca d’Italia lancia l’allarme

bankitalia.jpg
Anche la banca d’Italia ha lanciato l’allarme della corruzione nel nostro Paese. Secondo il rapporto dell’Uif, infatti, la Pubblica amministrazione è esposta alla corruzione per gli appalti e per i fondi pubblici. E’ gravemente vulnerabile alle infiltrazioni mafiose.
Un sistema inquinato dalle tangenti che allontana sempre più i cittadini dalla cosa pubblica e dalla politica. La Pubblica Amministrazione, inoltre, sempre secondo il dossier di Bankitalia, non adotta misure idonee a contrastare il riciclaggio del denaro proveniente da precedenti reati, quali la corruzione, l’evasione e la criminalità organizzata. In sostanza la PA è un terreno fertile per le organizzazioni criminali che penetrano negli appalti, creando ingenti danni alla collettività. Poi abbiamo tutti i reati fiscali che costituiscono un presupposto ricorrente dei fenomeni di riciclaggio. Si va dall’evasione fiscale all’elusione fiscale, in un quadro normativo complesso ed inefficace e poco trasparente.
Il tutto aggravato da un Governo che ha appena bocciato le forme di prevenzione proposte dal M5S come l’agente provocatore, l’estensione dell’uso delle intercettazioni alle cooperative, le attività sotto copertura, che ha bocciato l’interdizione perpetua dalla PA per i condannati di reati di corruzione, che ha approvato un falso in bilancio già stroncato dalla Cassazione e che non ha ancora adottato alcuna seria misura per contrastare l’evasione fiscale.
Un Governo, in pratica, totalmente ed intenzionalmente incapace e che si sta rendendo responsabile degli ingenti danni economici che (dal malaffare) stanno subendo i cittadini italiani.