Unioni civili: per il Governo e per il PD i diritti contano zero

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Il Governo e il PD, nel giro di pochi giorni, hanno tagliato 2,3 miliardi di euro alla sanità, mettendo in ginocchio Regioni, Comuni e cittadini, hanno soppresso il corpo di polizia forestale, mettendo gravemente a rischio la tutela del territorio e dell’ambiente, hanno salvato dall’arresto Azzollini, accusato di associazione a delinquere e bancarotta fraudolenta, e, infine, hanno rimesso nel cassetto il disegno di legge sul riconoscimento delle unioni civili, calpestando i diritti di migliaia di persone.
Nonostante, dunque, la recente sentenza della Corte Europea dei diritti umani, che ha ammonito l’Italia circa il gravissimo ritardo a legiferare in materia di riconoscimento giuridico delle unioni omosessuali e delle coppie di fatto (eterosessuali), nonchè dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che non è necessario l’intervento chirurgico per il cambio di sesso all’anagrafe, il Governo ha riposto negli scaffali della Commissione Giustizia al Senato il provvedimento di legge n. 14 sulle unioni civili, presentato, addirittura, nel lontano 15 marzo 2013.
Sarebbe dovuto essere stato calendarizzato per l’Aula già in questi giorni per essere discusso e votato a settembre, ed invece il Governo ed il PD, lo hanno nuovamente congelato e rinviato a data da destinarsi solo per non mettere in discussione i delicatissimi equilibri della Maggioranza di Governo al Senato, dove anche solo un voto è determinante per le sorti dell’esecutivo. E a settembre incombe già la riforma del Senato.
Ciò dimostra, ove ve ne fosse bisogno, come il Presidente del Consiglio (il quale aveva annunciato il provvedimento già nel 2014) sia, ormai, succube dell’NCD di Giovanardi che ancora non ha evidentemente ben compreso che riconoscere pari diritti alle coppie dello stesso sesso e non solo (come avviene in quasi tutti i paese dell’Europa), andrebbe ad incrementare considerevolmente il numero di famiglie esistenti in Italia. E’ vergognoso, come ad oggi il riconoscimento dei diritti di molti nostri cittadini siano condizionati alla volontà di alcuni personaggi politici, ormai appartenenti al passato, che ricattano vigliaccamente la vita di molte persone con la tenuta del Governo ed il mantenimento di poltrone e potere.
Provvedimenti come le unioni civili, l’omofobia, il divorzio diretto sono scomodi all’NCD e mettono di fatto il Governo nella condizione di non legiferare. Governo, sempre più incapace di dare risposte concrete ed immediate al Paese, ma abile e sempre propenso a salvare, con la mano sulla coscienza, indagati e corrotti.