Terna, il prepotente d’Abruzzo. M5S combatte contro l’elettrodotto abusivo
Se lo Stato abusa dei propri poteri e non rispetta le regole, ai cittadini non resta che organizzarsi per far rispettare i propri diritti.
Da venerdì sera, in Abruzzo, un Comitato presidia l’ingresso della Prefettura di Chieti per avere delle risposte a semplici domande: è vero che si sta costruendo l’elettrodotto Terna Villanova-Gissi in violazione dell’atto di autorizzazione? Se sì, perché non si viene sospesa la costruzione? Altrimenti, perché non si dimostra il contrario?
Oggi nessuno risponde e Terna continua a costruire un’opera abusiva su terreni a rischio.
Ben 55 piloni su 151 risultano essere posizionati su zone a vario grado certificate come pericolose dal punto di vista idrogeologico. Alcuni di questi sono posizionati su frane attive.
L’Italia frana e si continuano a costruire grandi opere fuorilegge.
Opere per giunta inutili se si considera che i consumi elettrici sono in calo e il sistema abruzzese può garantire un buon servizio con una semplice manutenzione delle linee di bassa e media tensione esistenti.
Il problema è che Terna a fronte di 1 miliardo di euro per la costruzione di nuovi elettrodotti, preventiva appena 10 milioni per la manutenzione delle linee esistenti.
L’elettrodotto è stato imposto dalla società a 16 comuni e su un tracciato di 70 km senza interpellare la cittadinanza, e gli elaborati progettuali che avevano ottenuto il parere di V.i.a. ministeriale sono difformi dalle opere realizzate o in corso di realizzazione.
Ma siccome gli sprechi non hanno mai fine da maggio 2015, Terna, presenta un nuovo progetto esecutivo, tornando sui suoi passi tentando di giustificare le difformità. Tonnellate di cemento e ferro rimangono abbandonate sui terreni e ricoperte da pochi centimetri di terra, centinaia di piloni monostelo, già acquistati, vengono semplicemente interrati e dimenticati.
Tutto questo avviene nonostante le numerose denunce dei comitati e atti politici del M5S in Regione Abruzzo, nella totale indifferenza dell’amministrazione regionale e delle autorità competenti al controllo.
Ai proprietari vengono offerti pochi euro per l’esproprio. I più anziani, agricoltori, accettano ignari. Alcuni trovano il coraggio di opporsi. Reagiscono sempre pacificamente alle occupazioni di Terna, affermando con decisione il loro no motivato all’opera. Eppure montagne di querele piovono dalla società della rete elettrica sulle teste dei proprietari che vengono così denunciati, in alcuni casi per eventi ai quali non erano nemmeno presenti.
Le indagini, a seguito delle prime denunce (novembre 2014), a carico dei manifestanti vengono tutte archiviate, quelle a carico dei proprietari rimangono in piedi e diventano, di fatto, merce di scambio, usate da Terna come arma di ricatto.
Il M5S, in Parlamento e in Regione Abruzzo, continua la battaglia contro l’illegalità e la prepotenza a danno dei cittadini.
Per chi volesse approfondire: www.noelettrodottovillanovagissi.it