M5S: cinque motivi per una Commissione d’accesso contro le infiltrazioni a Reggio Emilia

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“Sono cinque gli episodi accaduti a Reggio Emilia da maggio 2014 ad oggi che motivano la richiesta di una Commissione d’accesso prefettizia sul Comune capoluogo. Una Commissione a tutela del Comune stesso e di ogni ruolo istituzionale per fare piena luce e stringere le maglie contro il crimine organizzato”. Lo dichiarano Giulia Sarti, parlamantare M5S in Commissione antimafia insieme ai colleghi Maria Edera Spadoni, Michele Dell’Orco e Vittorio Ferraresi. .
Si va dalle primarie Pd di Reggio Emilia nel febbraio 2014, condizionate a danno dell’ex assessore Franco Corradini (Pd) da parte di Domenico Mesiano, poliziotto e autista del Questore, arrestato e imputato nel processo Aemilia” spiegano i parlamentari M5S
” C’è un esposto presentato in Procura da parte dell’ex assessore Corradini. Non possono cadere nel dimenticatoio le dichiarazioni dell’ex assessore all’indomani degli arresti in Aemilia,dichiarazioni ripetute qualche giorno fa“.
“Non va derubricata,poi, la denuncia per brogli fatta dal Movimento 5 stelle, episodio accaduto al seggio 7 del Comune di Reggio, che aveva come presidente Pietro Drammis. Brogli svolti a favore di due candidati Pd (Scarpino, Rivetti)– spiegano i parlamentari M5S – Secondo gli inquirenti, Drammis avrebbe agito da solo ma le indagini a che punto sono? Una persona rischia pene pesantissime per condizionare l’esito in un solo seggio? Sono interrogativi leciti” spiega Giulia Sarti.
“A questa situazione si aggiunge la presenza in Consiglio Comunale di uno dei rinviati a giudizio nel processo ‘Aemilia , Giuseppe Pagliani (Forza Italia) – spiegano i parlamentari pentastellati – Pagliani , pur da posizioni di minoranza e seguendo la legge, interviene su ogni questione. Lo troviamo quanto meno inopportuno”.
“Da valutare anche nel contesto del clima che regna su Reggio Emilia, il grave episodio accaduto il 18 ottobre 2014 , quando Domenico Lerose (ora sotto indagine per tentata violenza privata con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso) al termine di un comizio in piazza ‘Martiri 7 lugliò si avvicinò con altre due persone alla parlamentare Maria Edera Spadoni , dicendole: «Lei Grande Aracri non lo deve neanche nominare» “.
“Poco prima Maria Edera Spadoni aveva ribadito le proprie prese di posizione critiche sulla videointervista in cui il sindaco di Brescello, Marcello Coffrini, parlava di Francesco Grande Aracri, condannato in via definitiva per associazione mafiosa”. “La condotta di Lerose, per i Pm, è aggravata dal fatto di aver agito ai danni di un pubblico ufficiale e al fine di costringerlo a modificare le proprie posizioni pubbliche. Spadoni replicò fermamente e fece denuncia ai carabinieri” spiegano i parlamentari M5S.
” Ultimo in termine di tempo e grave episodio sul piano della trasparenza, è la mancata autodenuncia pubblica da parte del sindaco Luca Vecchi e sua moglie Maria Sergio, dopo un anno dagli arresti di Aemilia (avvenuti il 28 gennaio 2015) dell’acquisto in data 17 maggio 2012 da parte di Maria Sergio, allora dirigente all’urbanistica del Comune, di una casa al grezzo dall’imprenditore Francesco Macrì, coinvolto e rinviato a giudizio in Aemilia” spiegano Sarti, Spadoni, Dell’ Orco, Ferraresi.
“Il sindaco di Reggio Emilia e la consorte dichiarano di non essersi accorti dopo gli arresti del nome di Francesco Macrì collegandolo all’acquisto della loro casa – spiegano i parlamentari – in particolare Vecchi ha dichiarato in consiglio comunale ‘Quando sono usciti i nomi degli arrestati di Aemilia li ho letti, e mi sono interrogato più come amministratore che come un cittadino del momento, visto che a tre anni di distanza il tema della casa per me era derubricato’ evidenziando da parte sua una disattenzione e leggerezza molto gravi”. Commentano i parlamentari.
“Che lui e la moglie, stimati professionisti, non ricordassero chi gli avesse venduto casa risulta difficilmente credibile – spiegano i parlamentari M5S- . Non foss’altro, tra i tanti motivi , per i dieci anni di garanzia che gravano per legge proprio sul costruttore” concludonoi i parlamentari.