Se serve alla Boschi, il Frecciarossa diventa regionale (e in perenne ritardo)
Roma, Milano, Torino, Napoli: i Frecciarossa, dice la pubblicità, servono le metropoli e vogliono sostituirsi all’aereo. E allora che ci fa Arezzo tra le fermate?
Da un paio di mesi, infatti, il Frecciarossa del mattino che partiva da Firenze è stato spostato “all’indietro”, e oggi parte da Arezzo. Il risultato è che centinaia di persone ogni giorno sono costrette ad aspettare al freddo, sotto le pensiline di Firenze e Bologna, un treno famoso per la sua puntualità e che oggi è in perenne ritardo, ritardo che si accumula poi fino a Reggio Emilia.
Forse ad Arezzo milioni di passeggeri paganti non attendevano altro che il nuovo servizio? Niente affatto: ad Arezzo, il capolinea, sale si e no una trentina di persone che regolarmente scende poi a Firenze. Insomma, il Frecciarossa fa le funzioni di un regionale toscano. Di lusso, sia chiaro.
Così il M5S alla Camera ha fatto un’interrogazione al Ministro dei Trasporti, per sapere se per caso certi politici di Arezzo (leggi: la solita Boschi) abbiano fatto tesoro della tradizione locale e seguito le orme di quel Fanfani che fece deviare il percorso dell’Autostrada del Sole per favorire Arezzo a spese di Siena. Il tempo passa, le usanze dei politicanti no: continuano a disporre dei servizi pubblici a mò bene privato, elargendoli a piene mani a chi poi dovrà votarli.
E meno male che i populisti eravamo noi.