Grazie a Renzi città italiane sempre meno sicure
I cittadini italiani vivono in città che sono sempre meno sicure. Lo confermano i dati ISTAT che hanno certificato uno scenario di un paese in cui i comuni sono tartassati da reati come furto, omicidio, rapine, ecc e le cui denunce sono in continuo aumento. Milano, per esempio, è la capitale italiana per furti (7.800 denunce per 100 mila abitanti, praticamente una denuncia ogni 12 abitanti!). Segue Bologna (con 7.600 denunce per 100 mila abitanti), poi Venezia, Torino, ecc. Il nord Italia, insomma, è caratterizzato per una maggiore esposizione ai furti. Per quanto concerne, invece, le rapine il meridione è la parte del Paese che ne detiene il maggior numero. Città come Napoli, Bari, Palermo, sono quotidianamente esposte a questo particolare tipo di reato. Ma anche Milano e Torino risultano essere ai primi posti. Il centro Italia, invece, con città come Bologna e Firenze, è caratterizzato per reati di droga. In Toscana, nel 2015, si registra un aumento dei delitti contro la pubblica amministrazione (+23%), degli omicidi colposi (+19%), delle lesioni colpose (+131%), ma soprattutto dei reati ambientali che crescono del 70% rispetto al periodo precedente.
Ma anche Roma e Milano, registrano un forte numero di denunce per tali crimini. A Roma, nel 2015 il numero dei borseggi ha subito un aumento del 31%. Sud e isole si confermano in testa per quanto riguarda gli omicidi, con un’incidenza grosso modo doppia rispetto al nord-ovest, e quadrupla rispetto al nord-est. Nuoro e Crotone registrano nel 2014 il maggior numero di omicidi rispetto alla popolazione che vi abita. A Torino invece le denunce per danneggiamenti superano quelle di qualsiasi altra città italiana, con Milano e Genova che seguono grosso modo sullo stesso livello.
In sostanza rispetto al passato le città italiane sono meno sicure. Per i reati contro la proprietà, infatti, la situazione peggiora almeno dal 2010 e proprio nel 2014 le denunce complessive per furto arrivano a un nuovo picco massimo: salgono a circa 2.600 ogni 100 mila abitanti, contro le 2.200 di quattro anni prima. Mentre gli arresti sono diminuiti addirittura del 20%. Per le rapine il quadro è identico ai furti. Restano invariate, invece, le denunce per reati di droga, lesioni o percosse. I crimini violenti contro le persone, invece, sono stabili. Ma Napoli ha visto un’impennata di vittime nel 2011 e nel 2012.
Dati, dunque, allarmanti e che rappresentano solo una parte della situazione reale del paese. Molti reati commessi, infatti, non vengono denunciati. E’ il caso della corruzione, del riciclaggio o dello spaccio di droga, dove le parti non hanno interesse a rivolgersi alle Autorità. O ancora non si denuncia per mancanza di fiducia verso le forze dell’ordine o per vergogna, nel caso di violenze sessuali.
Un dato però è certo. Gli italiani vivono in città che sono sempre meno sicure e la responsabilità è imputabile al Governo. L’esecutivo, infatti, ha varato ben quattro provvedimenti “svuotacarcere”, non ha riformato l’istituto della prescrizione che porta ogni giorno all’estinzione di migliaia di reati (per esempio, nel 2015, a Venezia si è estinto per prescrizione il 50% dei processi), ha depenalizzato centinaia di reati, tra i quali, furti, danneggiamenti, truffe, lesioni, ecc.., non ha attuato una vera misura di controllo del territorio e ha lasciato quartieri interi totalmente incustoditi dalle forze dell’ordine, tra l’altro mal gestite, costringendo i cittadini a vivere in una sorta di far west quotidiano, senza alcuna protezione!
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