Terzo Valico e A3 ancora arresti, Commissario e prefetti garantiscano legalità

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ROMA 26 OTTOBRE – “Nel giorno in cui il Commissario per il Terzo Valico Iolanda Romano convoca gli Open Space Technology per decidere come spartirsi la torta delle compensazioni, ecco che la magistratura arresta in tutta Italia circa 21 persone legate al malaffare che immancabilmente le grandi opere, dall’alta velocità ferroviaria alle autostrade, si trascinano dietro” lo dichiara Marco Scibona, senatore M5S e segretario della Commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama. “In particolare, la cronaca sottolinea come oltre al direttore dei lavori, già noto alle cronache, siano indagate altre persone ovvero: “alcuni funzionari del consorzio Cociv” continua Scibona.
“Sarebbe quindi ora che le istituzioni preposte, Commissario e Prefetti in primis, si attivino immediatamente per ristabilire la legalità. Non è più possibile annoverare il Cociv tra i realizzatori del Terzo Valico dei Giovi! In realtà l’opera andrebbe abbandonata e questo progetto inutile revocato” sottolinea il senatore del M5S.
“E’ ormai certo che non sposterà la mobilità delle merci infatti vi è l’imbuto del Porto di Genova privo delle caratteristiche necessarie per l’attracco delle grandi navi e privo dell’infrastruttura portuale necessaria per l’uscita dal Porto, su rotaia, di ingenti quantitativi di merci. A questo si somma il fatto che mutuando l’infrastruttura del Gottardo, naturale destinazione della linea Terzo Valico, ecco che i treni passeggeri viaggeranno a 200 km/h, i merci a 100 km/h – in barba all’alta velocità – e che la linea sarà sottoposta ad importanti fermi per la manutenzione. Al Gottardo si parla di 3 giorni di fermo alla settimana per i controlli di sicurezza” continua il pentastellato. “Lo ribadiamo però con forza, ormai unici promotori di onestà e legalità: se mai l’opera fosse utile, deve essere realizzata in modo trasparente da società di specchiata onorabilità. La cronaca, oggi, ci ripropone avvenimenti già visti e costanti nel tempo, proprio negli stessi cantieri a dimostrazione che ancora non è così” conclude Scibona.