La farsa Onu su Giulio Regeni

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“In questi giorni abbiamo assistito a una vera e propria farsa dell’Onu, che ha aperto le porte del Consiglio per i diritti umani all’Egitto. In pratica il Paese che continua a coprire le torture di Giulio avrà il compito di controllare che gli altri non facciano come lui. E’ scioccante”. Lo dichiarano i deputati M5S della commissione Esteri, che chiedono alla Farnesina di “annunciare ufficialmente la sua posizione in seno alla votazione del 28 ottobre. Non basta infatti – proseguono – che il ministero degli Esteri liquidi la faccenda con una “velina” ai giornali com’è stato fatto, nella quale si fa sapere che l’Italia non avrebbe sostenuto l’elezione del Cairo al Consiglio. Dalla nostra rappresentanza, che agisce dietro preciso impulso del governo, ci saremmo quanto meno aspettati un atto di pubblica protesta e invece nulla. Un fatto che riteniamo molto grave. Questo silenzio ha ucciso Giulio una seconda volta”.

“Come può l’Onu – si domandano i parlamentari pentastellati – affidare il compito di vigilare sui diritti umani a un Paese con 41mila prigionieri politici, 1700 desaparecidos nel 2015 e, stando ai dati di Amnesty International, 754 omicidi extragiudiziali nei primi cinque mesi del 2016? Il punto, invece, è che la decisione purtroppo non sorprende, se si considera che l’Egitto, in fondo, s’accomoda al fianco di nazioni come l’Arabia Saudita, alla quale l’Italia – come di recente confermato dallo stesso Gentiloni – continua a vendere bombe ed armamenti che colpiscono in modo indiscriminato la popolazione yemenita. Senza contare le decapitazioni pubbliche, oramai all’ordine del giorno. Questa – conclude il M5S – è la gigante farsa di un’organizzazione che vanta l’ambizione di favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali, mantenere la pace e promuovere, appunto, proprio il rispetto per i diritti umani”.