Referendum: posti da scrutatore ad amici e parenti. Eppure la legge M5S c’è…

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Notizia di oggi: pare che in molte città italiane i presidenti di seggio e gli scrutatori che dovranno vigilare e garantire la regolarità del voto referendario del 4 dicembre, siano stati assegnati per chiamata diretta, senza sorteggio, ad amici e parenti. In pratica qualcuno ha scelto uno per uno coloro che dovranno vegliare contro eventuali brogli, e che guadagneranno anche una giornata di lavoro retribuito. Non vi suona sospetto? A noi sì.
Ci piacerebbe sapere se il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sia a conoscenza di queste simpatiche usanze clientelari che sembrano tornate di moda a Pescara, Brindisi e Taranto e sicuramente anche altrove, dove diversi consiglieri comunali di maggioranza, componenti della commissione elettorale di zona, hanno indicato, come scrutatori o presidenti di seggio, parenti stretti ed amici. Cosa sta facendo Alfano per garantire la regolarità del voto in questione? Nulla.
Eppure non dovrebbe sentirsi troppo sorpreso. Da ben un anno, infatti, in Commissione Affari Costituzionali giace una proposta di legge del M5S, a prima firma Dalila Nesci, proprio relativa alle “Elezioni pulite”. La nostra proposta, che appunto da un anno lorsignori stanno “esaminando”, riduce il rischio di condizionamento degli scrutatori in quanto prevede il loro sorteggio tra gli iscritti ad un apposito albo, i cui componenti non devono essere condannati e devono godere di buona condotta morale, albo da cui deve essere scelto anche il segretario della sezione elettorale, che non potrà più essere nominato dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione.
Inoltre, sempre secondo la nostra semplice legge, metà degli scrutatori sorteggiati deve risultare fra l’elenco dei disoccupati, e non nell’elenco dei “parenti di”. Noi prevediamo che l’estrazione a sorte sia effettuata dal presidente della corte d’Appello competente per territorio. Inoltre proponiamo anche la modifica della cabine elettorali, eliminando le tendine che possono favorire brogli e truffe, e la modifica dell’urna stessa: in materiale trasparente, invece che in cartone bianco, impedirebbe l’inserimento clandestino di pacchi di schede pre-votate.
Insomma: se si volessero “elezioni pulite”, lo si potrebbe ottenere in poco tempo. Ma la Commissione invece preferisce dormirci su, mentre amici e parenti di chissachi occupano posti chiave per supervisionare… brogli.