Renzi che fine hanno fatto le proposte anti-mafia di Gratteri?

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Renzi è passato dal dossier anti-mafia e anti-corruzione di Gratteri al sistema di voto clientelare proposto in Campania da Vincenzo De Luca ?
Renzi, ci può per favore dire che fine ha fatto il dossier sulle proposte normative in materia di giustizia, lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata da lei commissionato, addirittura, nel lontano 2014 alla Commissione specializzata presieduta dal Procuratore Gratteri e da ben altri 14 componenti, tutti esperti in materia?
E’ per caso chiuso nella muffa di qualche armadio a Palazzo Chigi?
No, perchè ad oggi neanche solo una delle tante proposte inserite in un elaborato di oltre 250 pagine e che in gran parte rappresentano le proposte del M5S, come la riforma della prescrizione con lo stop della decorrenza dei termini dal rinvio a giudizio o dalla sentenza di primo grado, come l’agente provocatore, come il whistleblowing, come la riforma dell’autoricilaggio o ancora quella sul 416 ter codice penale circa il voto di scambio politico – mafioso, è stata mai approvata e appoggiata dal suo PD e dalla maggioranza che sostiene il suo Governo.
Tutte proposte che quando sono state presentate dal M5S sotto forma di emendamenti o leggi sono state bocciate,annacquate o insabbiate nei cassetti del Senato
Per caso sono stati Alfano e Verdini a chiederle di chiudere nell’armadio il dossier Gratteri, a chiederle di votare contro le suddette proposte in cambio del loro appoggio alla “riforma” costituzionale che regala l’immunità a sindaci e consiglieri corrotti e sulla quale i cittadini sono chiamati a decidere il prossimo 4 dicembre?
Ritiene questo il modo giusto per un Governo di lottare e contrastare la corruzione e le organizzazioni criminali nel nostro Paese?
Non le sembra strano essere passati dal dossier Gratteri alle proposte di voto clientelare di De Luca (a cui ha appena affidato la piena gestione economica dei fondi sulla sanità pubblica e privata in Campania) per raccimolare “sì” e per cambiare in peggio la Costituzione?
C’è solo una risposta a tutte queste domande: il 4 dicembre IoDicoNO!” concludono parlamentari M5S.