Il ministro Orlando nega la realtà disastrosa della giustizia in Italia

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“Della lunga e lacunosa relazione del ministro Orlando uno dei punti che veramente, se non fosse tragico, ha strappato un sorriso: il numero di cittadini in carcere per reati contro la p.a. passati da 200 a circa 700, come come se questo risultato fosse di Orlando visto che i processi non arrivano quasi mai a condanna definitiva in 3 anni. La relazione di Orlando sembra inventarsi un Paese in cui la Giustizia non solo esiste ma funziona. Niente di più falso. C’è un clima generale di impunità, e dall’altra parte aumentando i costi dell’accesso alla Giustizia sempre più cittadini vengono esclusi, perché privi di sufficienti mezzi economici, visto l’innalzamento dei costi dello stesso Ministro. Ma dove il Governo ha fallito gravemente è il mondo delle carceri: è evidente il sovraffollamento in cui vivono detenuti e operatori, la continua e cronica scarsità di agenti della polizia penitenziaria, e non in ultimo tanti troppi eventi di violenze che ledono la dignità della società civile italiana. Sono i numeri che parlano chiaro: le carceri sovraffollate sono 130 su 193, 44304 detenuti soffrono il fenomeno del sovraffollamento che è ritornato con indici che minacciano la situazione precedente anche dopo i numerosi svuotacarceri. Inoltre non essendoci una reale rieducazione e reinserimento del detenuto, il mondo carcerario esprime solo recrudescenze e recentemente affiliazioni a gruppi estremisti e mafiosi, infatti solo il 4,38% svolge un lavoro risocializzante estraneo a mansioni carcerarie ed il Ministro non sa l’indice di recidiva nel nostro paese, pazzesco”.
I deputati M5S della commissione Giustizia sono fortemente critici verso la relazione del ministro della Giustizia Orlando: “Una visione non veritiera, quasi spot elettorale. Vorremmo che si riconoscesse che i nostri apporti sono sempre stati ignorati, tra i tanti: aumentare e qualificare il personale della Giustizia, scorrimento delle graduatorie per assunzione di nuovi agenti di polizia penitenziaria, visto che la carenza è di 8190 unità, creazione di almeno due nuove carceri, rimozione ostacoli economici e procedurali che si frappongono tra il cittadino e il diritto alla Giustizia. Aumentare le pene per i reati contro la pubblica amministrazione, DASPO ai corrotti e riforma della prescrizione, perché se non si elimina la corruzione, la macchina della Giustizia rimane inefficiente. Infine, sempre tra i numerosi punti che abbiamo illustrato con precisione nella nostra risoluzione, bisogna garantire il principio della certezza della pena, perché non si può più vivere in un Paese in cui pagano gli onesti, mentre i criminali riescono attraverso mille cavilli a sfuggire alla Giustizia”.