Ferrovie: gli utenti prima di tutto

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Aumenti abbonamenti Frecciarossa AV, il Movimento 5 Stelle dalla parte degli utenti. Oggi il senatore Marco Scibona, segretario della Commissione Trasporti del Senato ha incontrato i dirigenti di Trenitalia Spa in vista anche della prossima audizione. Ecco alcuni spunti di riflessione e proposte emersi dopo l’incontro odierno.
LA SITUAZIONE – La situazione è molto complicata e purtroppo ancora una volta i cittadini pagheranno per le scelte sbagliate della politica:sia a livello nazionale che regionale. Non tanto le scelte aziendali che ricordiamocelo, in questo caso agiscono su di un mercato libero, quanto chi quel mercato libero ma non regolamentato, l’ha voluto.
CHI PAGA CHI – Va ricordato infatti che l’infrastruttura Alta Velocità è stata realizzata con denaro pubblico per la maggior parte e poi un’ altra parte, inferiore, è stata finanziata da RFI. Il gestore era stato assicurato del rientro della cifra recuperandola con una percentuale sulla bigliettazione Alta Velocità. Cosa è accaduto? Con le ultime deliberazioni dell’Autorità di Regolazione dei Trasporti tale rientro è stato spalmato su tutto il comparto ferroviario con percentuali diverse da un comparto all’altro (AV, Regionali, Media-Lunga percorrenza, Merci, Internazionali). Tale operazione, di fatto, pesa sulle casse di Ferrovie e quindi dell’utenza media che si trova un costo bigliettazione aumentato (anche per il cosiddetto Servizio Pubblico).
QUESTIONE ABBONAMENTI – Ad oggi le tratte AV non sono servizio pubblico. Infatti non vi è obbligo per le aziende ferroviarie di predisporre abbonamenti. Ognuno cittadino può constatarlo, guardando l’offerta commerciale di Italo: nessun abbonamento previsto. Ecco quindi che richiedere l’emissione di abbonamenti sui Frecciarossa comporta un costo per l’azienda Trenitalia che le crea una condizione di svantaggio verso un concorrente.
LE PRENOTAZIONI – Tralasciamo la questione della prenotazione: sull’Alta Velocità non possono esserci passeggeri in piedi, sono le regole sulla sicurezza derivanti tra l’altro da normative europee e dunque la prenotazione deve essere fatta. A pena, per chi non ha prenotato, di vedersi rifiutato l’imbarco.
FASCE ORARIE: IL ‘CONTENTINO’ – Le fasce orarie a costo minore, proposte da Trenitalia paiono un contentino all’opinione pubblica. Chiariamo, ben vengano visto che Trenitalia potrebbe addirittura sopprimere tutti gli abbonamenti, ma è la normativa e la regolamentazione del settore che va cambiata.
RESPONSABILITA’ POLITICA -E’ una responsabilità politica, in primis della maggioranza di governo e delle Regioni che oggi tanto ‘alzano la voce’, se le cose non funzionano e poi pagano gli utenti.
SOLUZIONI E PROPOSTE: O si mantiene ancora un libero mercato e quindi ogni azienda fa il bello e cattivo tempo ma poi si investe sul servizio regionale e interregionale che è pubblico prevedendo più passaggi oppure si considera l’Alta Velolcità, o meglio, alcune tratte, un servizio pubblico e quindi si impongono per legge determinate tariffe, da applicarsi a tutti gli operatori, fino ad un intervento diretto con fondi pubblici.
INCENTIVI PER L’UTENZA Anche in presenza di un mercato libero è necessario avere un sistema di incentivi per l’utenza affinché fruisca del mezzo ferroviario abbandonando quanto più possibile la gomma. Questo è necessario anche per combattere l’inquinamento (nella Pianura Padana l’aspettativa di vita è ridotta di 3 anni e i danni economici in tutta Italia ammontano a miliardi di euro e avviarsi verso la mobilità sostenibile. Bisogna però che siano fissate delle regole chiare e generali a cui tutti gli operatori devono adeguarsi e non, attraverso pressioni politiche, creare disparità di trattamento tra gli operatori. E’ un problema di regole del gioco, non è un problema di una sola azienda.