Salute, “Stop abuso antibiotici. Preoccupa assenza Ministero”

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Roma, 23.01.2017 – “Siamo orgogliosi di aver portato in Parlamento con la nostra mozione il tema della lotta all’antibiotico resistenza, definita dall’Onu ‘la più grande sfida della Medicina contemporanea’. Di fronte ad una tematica così importante per il benessere dei cittadini delude constatare che in Aula non era presente alcun rappresentante del Ministero della Salute. Un segnale preoccupante di quelle che sono le vere priorità delle politiche sanitarie di questo Governo”. Lo dichiarano i deputati del M5S a margine della discussione della mozione contro l’antibiotico resistenza che sarà votata domani alla Camera. “Un’emergenza che, secondo alcune stime per difetto, provoca circa 7mila morti l’anno in Italia. Lo sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici è la conseguenza dell’uso eccessivo e spesso improprio di questi farmaci, sia umano che negli allevamenti intensivi. Con i nostri comportamenti stiamo selezionando superbatteri e rendendo inefficaci le uniche armi che abbiamo per combatterli.- spiega il deputato 5stelle Matteo Mantero, primo firmatario del provvedimento – L’Italia è uno dei Paesi europei con il più alto consumo di antibiotici, con una media di 27,8 dosi giornaliere per ogni mille abitanti, con punte di dosi ingiustificate, dal punto di vista epidemiologico, soprattutto nelle regioni del Sud, in particolare Campania (32,7), Puglia (30,3) e Calabria (28,4). Tra le più virtuose la Liguria (16,2 dosi giornaliere ogni mille abitanti) e la provincia autonoma di Bolzano (14,4 dosi giornaliere ogni mille abitanti). Il problema della antibiotico resistenza va affrontato a più livelli, evitando prescrizioni facili da parte dei medici di medicina generale, sensibilizzando i pazienti sui rischi legati all’abuso di questi farmaci, garantendo servizi di microbiologia continui in modo da facilitare prescrizioni ospedaliere appropriate. Tra altre proposte del M5S, incentivare allevamenti estensivi e biologici, in modo da garantire il benessere animale, ridurre il rischio di infezioni e il relativo uso di antibiotici, potenziare i controlli in ambito veterinario fino alla fase di distribuzione”.