Dieselgate, confermate nostre denunce, “Ministero Trasporti sapeva”

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Roma, 11 maggio – “L’ordine di imputazione coatta, per i reati di rifiuto e omissione in atti d’ufficio, per i tre dirigenti del Ministero dei Trasporti De Grazia, Di Santo e Vitelli, indagati per la vicenda dell’inquinamento prodotto dai Filtri Anti Particolato (FAP), conferma quanto il M5S denuncia da tempo: il Governo conosceva le conseguenze su ambiente e salute derivanti dal sistema dei FAP, installato sui motori diesel e omologato dai tre dirigenti senza alcuna verifica. Il Governo sapeva ma ha taciuto cercando di insabbiare lo scandalo poi esploso. Il ministro Delrio riferisca in Parlamento, trasferisca ad altro ruolo i tre dirigenti e riveda la procedura di rilascio per i FAP all’origine del ‘Dieselgate’ italiano come indicato nella nostra risoluzione”. Così i deputati del M5S della Commissione Trasporti. “Ancora una volta per favorire grandi gruppi industriali si gioca sulla pelle dei cittadini. In particolare – spiega Arianna Spessotto, capogruppo M5S in Commissione Trasporti – il Ministero dei Trasporti, nella persona dei tre dirigenti, per cui è stata chiesta l’imputazione, ha rilasciato, senza prove di durabilità sui filtri o con prove di validazione non conformi alla legge, le omologhe ai filtri antinquinamento IVECO e PIRELLI, e questo nonostante fossero a conoscenza che il sistema dei FAP, attualmente utilizzato nelle auto diesel, non è in grado di abbattere le emissioni di nano particolato, ma al contrario le aumenta, con conseguente peggioramento della qualità dell’aria e rischio per la salute. Un comportamento connivente con le case costruttrici, a detta dello stesso Gip di Roma. È urgente correre ai ripari. L’Italia è infatti uno dei Paesi più critici per emissioni inquinanti da PM 10 e PM 2,5 ed è quello con il più alto numero di morti premature dovute all’inquinamento da ozono, con circa 3.400 vittime all’anno”.