Cultura: a rischio tutela beni e poteri soprintendenze

ROMA, 22 giugno – “Il disegno di legge approvato dalla Camera, che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro il patrimonio culturale, risulterà inutile se le criticità contenute nel Dl concorrenza non saranno rimosse. Il Pd ha poco da festeggiare perché alla Camera c’è un provvedimento, attualmente all’esame delle commissioni competenti, che su inalienabilità e non trasferibilità dal territorio dello Stato di alcune tipologie di beni culturali altererà in modo sostanziale il regime di tutela vigente, depotenziando il ruolo delle soprintendenze e innalzando il rischio di depauperamento del nostro patrimonio”.
Così i parlamentari del MoVimento 5 Stelle in commissione Cultura di Camera e Senato.
“La modifica al Codice dei Beni Culturali, voluta dal governo, prevede che la soglia per la tutela in materia di inalienabilità e non trasferibilità di alcune tipologie di beni passi da 50 anni a 70 anni dalla loro realizzazione. Quella che sembra una banale modifica implicherà che alcune opere realizzate durante quel ventennio saranno libere da vincoli, sia relativamente alla possibilità di uscire dal nostro Paese senza previo controllo da parte della soprintendenza sia, in alcuni casi, rispetto alla possibilità di essere ceduti a privati. Il ministro della Cultura, dopo il Dl Franceschini, prosegue nella sua progressiva opera di picconamento dei poteri delle soprintendenze.

Aggiungiamo che è l’impostazione stessa del provvedimento ad essere inaccettabile: una materia così delicata, quale è la modifica al Codice dei Beni Culturali, non dovrebbe essere affrontata all’interno della legge annuale per il mercato e la concorrenza ma, semmai, attraverso un provvedimento ad hoc. Del resto Franceschini ci ha già abituato a queste commissioni spericolate dal momento che l’ormai famigerato emendamento salva-direttori dei musei è stato recentemente inserito, nottetempo, nella manovrina”.