Salute: Persone transessuali abbiano pieno diritto di accesso alle cure

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La recente decisione dell’Aifa di riclassificare il Progynova da farmaco di fascia A a fascia C ha ricadute molto pesanti sulle persone transessuali che hanno deciso di sottoporsi alla terapia ormonale sostituiva. Parliamo di una comunità che, oltre a vivere spesso gravi discriminazioni sociali, vede ancora in molti casi negati i diritti che permettono di vivere una vita dignitosa, a partire da quello dell’accesso al lavoro, e dunque in molti casi si tratta di persone che già hanno importanti difficoltà economiche. Il rincaro del 300% del prezzo del Progynova, essenziale per il loro percorso di cure, e fino a poco tempo fa a carico del SSN, risulta essere per loro l’ennesima penalizzazione”. Così Gilda Sportiello, deputata del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari sociali, che oggi ha interrogato sull’argomento il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa.
“Ringrazio il Governo per l’attenzione che sta rivolgendo alla questione del Progynova e in generale all’accesso e alla continuità della terapia ormonale sostitutiva. Lavoreremo per mettere in campo tutte le misure necessarie e per garantire il pieno diritto di accesso alle cure alle persone transessuali: non possiamo permettere che restino invisibili per la sanità pubblica”, sottolinea Sportiello.
“Anche in passato il MoVimento 5 Stelle si attivò quando i farmaci Testoviron e Sustanon, utilizzati nelle terapie ormonali sostitutive, vennero inseriti dall’Aifa nella lista di quelli temporaneamente carenti: per le persone transessuali, infatti, interrompere o modificare le cure vuol dire rischiare gravi problemi alla salute. Oggi come allora, il nostro impegno a evitare questo tipo di situazioni o a ridurne i danni rimane lo stesso”, conclude la deputata del MoVimento 5 Stelle.