No allo smantellamento del #CorpoForestale!


Sul tentativo del governo di smembrare il corpo forestale per accorparlo alla polizia di stato il M5s ha raccolto le istanze provenienti dai forestali come dalla società civile, dalle associazioni ambientaliste, dai sindacati, dai lavoratori. In piazza, prima, i portavoce hanno incontrato i partecipanti ai sit in svolti davanti al Senato e alla Camera. Dentro il Parlamento, il M5S ha indetto una conferenza stampa a palazzo Madama per discutere di questa operazione che il governo sta tentando di portare a termine con il disegno di legge Madia sul riordino della PA che arriverà in aula al Senato il 2 aprile.
Il Corpo Forestale dello Stato non può essere accorpato alla Polizia. Si tratta di una forza altamente specializzata per contrastare i crimini ambientali, con importanti compiti di controllo e sicurezza sul territorio e per il settore agroalimentare. Lo abbiamo ribadito in una conferenza stampa che ha messo a confronto i senatori Vito Crimi, Paola Nugnes, Elena Fattori e i deputati Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni con i rappresentanti del Corpo Forestale, i sindacati di categoria e le associazioni ambientaliste come Legambiente con Stefano Ciafani, il Wwf con Gaetano Benedetto, la Lipu con Fulvio Mamone, i cittadini intervenuti numerosi all’iniziativa.
In parlamento promettiamo una dura battaglia. Il Ddl Madia ci sembra solo un tentativo del governo per poter dare in appalto a privati alcune funzioni che ora sono di pertinenza del corpo forestale. Difesa della biodiversità, del suolo, delle piante e degli animali in via di estinzione e tutto il settore agroalimentare sono solo alcune delle specificità del corpo forestale. Queste funzioni potrebbero essere date in appalto a privati e noi sappiamo cosa significa. Possono diventare fonti di mazzette, di malaffare come si è visto nei recenti fatti di cronaca. È stata espressa anche una preoccupazione in particolare, ovvero che il corpo forestale venga usato per tappare una falla della polizia che è sotto organico e ha un età media molto alta.
Tra i magistrati anche il sostituto procuratore della Dia Roberto Pennisi ha mostrato interesse per la nostra iniziativa e ha inviato un messaggio in cui ribadisce che la paventata soppressione del corpo forestale costituirebbe un sicuro e drammatico passo indietro nell’azione di contrasto dei crimini ambientali, la cui vera dimensione e la cui realtà fanno spesso impallidire la stessa criminalità mafiosa. I forestali mostrano di possedere quel valore aggiunto indispensabile per una seria azione di prevenzione e repressione, previa investigazione, di quel tipo di reati, divenendo ed essendo insostituibile interlocutore della Autorità Giudiziaria.
Il generale del corpo forestale Giuseppe Vadalà ha insistito sulle attività specifiche dei forestali che riguardano la conservazione del patrimonio ambientale e tutela della sicurezza agroalimentare, nonché della biodiversità. Una riforma del corpo forestale dovrebbe avere un aspetto migliorativo, ma nel disegno di legge sulla PA non ve n’è traccia.
Su questa vicenda che tanto sta agitando il parlamento e la società civile Vito Crimi lancia un appello molto particolare proprio al titolare del dicastero dell’agricoltura, che mantiene un indecoroso riserbo ormai da tempo: “Ministro Martina dove sei? Fatti vedere. Dì se vuoi che il corpo forestale dello Stato sia abolito“. Aspettiamo una risposta. E intanto daremo battaglia.
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