Cassa Depositi e prestiti, M5S: “I risparmi degli italiani a rischio”

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Roma, 11 giugno 2015 – «Non sono altro che le prime grandimanovre che sottendono un radicale cambio di strategie e finalità dell’ente. Strategie che rischiano di esporre i risparmi degli italiani alle fluttuazione e all’instabilità del sistema bancario privato».
È la posizione dei deputati del M5S in Commissione Attività Produttive che hanno presentato un’interrogazione (a prima firma Andrea Vallascas) al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Economia e Finanze sollevando la questione dell’imminente avvicendamento del presidente e dell’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti.
«Secondo quanto è ormai di dominio pubblico – spiega Vallascas – Franco Bassanini, presidente, e Giovanni Gorno Tempini, amministratore delegato dovrebbero essere sostituiti da Claudio Costamagna e Fabio Gallia. E questo con un anno d’anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato dell’attuale dirigenza».
«Il cambio al vertice – aggiunge – sarebbeil preludio a un vero e proprio cambio di strategie e finalità operative di Cassa depositi e prestiti destinata, secondo l’intendimento del Governo, ad assumere sempre più i connotati di una investment bank e a sostenerefinanziariamente i grandi progetti del Paese».
«Se così fosse – prosegue Vallascas -, econsiderata l’apertura eccessiva e rischiosa verso il sistema bancario privato, sarebbe stato opportuno che il Governo condividesse con il Parlamento i nuovi piani di CDP che, lo ricordo, è la cassaforte pubblica che gestisce 242 miliardi di risparmi postali degli italiani . Allo stato attuale, l’operazioneassume i connotati di un colpo di mano che non dà alcuna rassicurazione sulla futura gestione dell’ente».
«Il fatto inoltre che le cariche divertice – aggiunge – siano affidate a due banchieri puri, oltre ad accentuare i pericoli di rischio per un allargamento del perimetro di competenze dei CDP, crea di fatto un conflitto di interessi tra finalità statutarie dell’ente e logiche del sistema bancario privato».
«Al Presidente del Consiglio e alMinistro dell’Economia e Finanze – conclude Vallasas – vengono chieste le ragioni di questa scelte e se in realtà, dietro l’avvicendamento, non vi siano anche interessi di natura politica».