Addio al Corpo Forestale, ultima linea in difesa dell’ambiente
La discarica più grande d’Europa. La lotta agli incendi. Ai bracconieri. Agli sversamenti illegali delle industrie nei fiumi. Ai falsi prodotti bio. Sequestro di finti vini dop e di specie animali protette. Hanno in comune la divisa verde del Corpo Forestale dello Stato, l’unico corpo specializzato nella repressione dei reati ambientali. Che oggi, con il decreto Madia, sarà smembrata, spezzettata, inglobata in un’altra forza di polizia. Forse nei Carabinieri – il testo non lo esplicita – e, se qualche forestale non fosse d’accordo a farsi militarizzare, con tutto ciò che ne consegue, potrà chiedere di passare in un’altra amministrazione.
Questo prevede la legge. Sfaldamento dei Forestali e perdita dei suoi uomini e delle sue donne, a uno a uno, come dei rivoli carsici finiranno in altri uffici, dove non potranno più disturbare il manovratore. Risparmi per lo Stato? Ufficialmente pochissimi, pochi spiccioli. Ma risparmierà molto l’altro Stato, quello occulto, quello che dell’illegalità si nutre.
A ben vedere, il disegno di chi sta portando avanti questa politica nonostante le proteste – e i Forestali manifesteranno il 15 davanti al ministero dell’Agricoltura – ha mire ben più “ambiziose”: l’azzeramento dei controlli ambientali.
Il Corpo forestale dello Stato anche nel 2014 – secondo i dati di Legambiente – ha portato alla luce il numero più alto di infrazioni, 14.135, più del 48% del totale, seguito solo dalle Capitanerie di porto. Ovviamente non si poteva continuare così, le mafie sarebbero finite disoccupate.
Così, cosa vuole fare il governo? Il Corpo Forestale lo smembra, le Capitanerie passano sotto il comando del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare. Facendo perdere a entrambe la loro specificità.
Sembra di vederla, la tela tessuta dal governo. Hanno iniziato un anno fa a disegnarla, con lo Sfascia Italia. La legge- mostro che ha tolto potere di controllo agli enti locali, li ha svuotati della loro facoltà di dire no, di mettersi di traverso alle trivelle, in mare e in terra, all’incenerimento dei rifiuti, facendoli liberamente viaggiare per tutta Italia per rimpinguare la pancia dei termovalorizzatori affamati, al cemento selvaggio. Con quella legge, approvata tra le proteste di 200 associazioni ambientaliste, ha definito gli obiettivi, con questa, firmata dalla Madia toglie la possibilità di controllare i territori. Consegnando tutto il Paese in mano alle ecomafie. Che festeggiano e ringraziano.
Il M5S farà tutto il possibile per bloccare questo piano criminale, lotterà sui territori e ricorrerà in Europa: arrendersi non è neanche un’opzione.