Sprechi pubblici a non finire: il #RedditodiCittadinanza si può fare domani

SPRECHII-CONTINUI.jpg
Il Governo sostiene da tempo che i soldi per il reddito di cittadinanza non ci sono. Costa troppo, si dice dalle parti di Palazzo Chigi. Peccato che solo dagli sprechi e dalla malagestione pubblica si potrebbero ricavare fior di miliardi da impiegare a favore di quasi 3 milioni di famiglie e 9 milioni di cittadini sotto la soglia di povertà (fissata a 780 euro dall’Istat). Ne beneficerebbero i consumi, gli utili delle imprese, l’occupazione e anche i conti pubblici, dato che aumentando la platea di contribuenti aumenterebbe il gettito fiscale. Ma il reddito di cittadinanza non si deve fare, perché proposto dal M5S, anche se i soldi per finanziarlo ci sarebbero eccome! Basterebbe, ad esempio, leggersi il rapporto della Guardia di Finanza sui danni erariali commessi o contestati dal 1 gennaio al 30 giugno 2015.
Emergono vari casi di sperpero del denaro pubblico, per un totale di 3 miliardi di euro in soli 6 mesi. Solo le contestazioni riguardo a corruzione, truffa, appropriazione indebita e abuso di ufficio ammontano a 1,357 miliardi di euro, con una progressione del +13% sui primi 6 mesi del 2014.
Un altro miliardo deriva dalla cattiva gestione del patrimonio pubblico. Fanno notizia gli affitti a 7 euro mensili di alcune case popolari romane, ma l’elenco è molto lungo, e comprende anche la mancata riscossione di affitti per l’occupazione di suolo pubblico. D’altra parte sulle case popolari e il patrimonio immobiliare speculano politici locali e nazionali pronti a sacrificare i conti pubblici per un pacchetto di voti.
Ma non finisce qui. Il capitolo della Sanità è altrettanto doloroso, e contribuisce alle contestazioni erariali con 800 milioni di euro. Si tratta in particolare di appalti gonfiati per favorire aziende amiche dei dirigenti ospedalieri.
Fanno la loro parte anche i soliti corsi di formazione pagati con soldi pubblici e spesso nemmeno svolti. Un fenomeno che interessa soprattutto il Sud Italia colpito dall’incuria del Governo.
A tutto questo si aggiunga la finta abolizione delle Province. Nonostante le loro funzioni siano state trasferite ad altri enti, le Province continuano a macinare soldi pubblici con le società partecipate di riferimento. Spicca fra tutte la Florence Multimedia, società di capitali creata dal Presidente del Consiglio ai tempi della sua amministrazione provinciale per farsi una costosa pubblicità sulle spalle dei cittadini toscani.
Province che peraltro, a causa dei minori trasferimenti statali e della loro finta abolizione, tendono ad alzare le poche tasse sulle quali hanno potere. Ed ecco spiegato perché continua ad aumentare la Rc auto (portata quasi ovunque al 16%, il massimo consentito).
A fronte di questi sprechi di denaro pubblico diventa chiaro che se ci fosse la volontà politica il reddito di cittadinanza sarebbe già in vigore. Quella volontà politica che il M5S ha già dimostrato in più occasioni di avere, a differenza del Governo, che su clientelismi pubblici e cambi di casacca costruisce ogni giorno la sua sopravvivenza.