Finmeccanica svende Ansaldo. E la Consob, come sempre, dorme
Finmeccanica è tutta presa a dar via i gioielli di Stato. Gli ultimi da cui ci tocca separarci sono nientedimeno che la storica Ansaldo Breda e la tecnologica Ansaldo STS. E siccome la prima delle due è in crisi da tempo, e la seconda felicemente in attivo, si scopre come Finmeccanica abbia fatto un accordino sottobanco con l’acquirente Hitachi per sopravvalutare l’una e sottovalutare l’altra. Con il risultato di veder crollare le azioni di tanti azionisti di minoranza, che ora si ritrovano costretti a vendere sottoprezzo.
E chi ha scoperto la pastetta? La Consob, ma c’è poco da rallegrarsi: il controllore ha dormito come suo solito (vedi caso Banca Etruria), e solo dopo le proteste degli azionisti si è deciso ad andare a verificare l’accaduto.
Il M5S ha interpellato il Mef sulla questione: perché a fronte di una collusione Finmeccanica-Hitachi riconosciuta, tardivamente, anche dalla vigilanza, devono essere gli altri soci a pagare le conseguenze di una doppia operazione che conviene solo alle due multinazionali?
In realtà siamo di fronte alla solita “tempesta perfetta” all’italiana: controllori che non fanno il loro mestiere, una magistratura costretta a sostituirsi a chi di dovere, e un governo che non protegge il risparmio. E poi tutti si lamentano dello scarso feeling tra gli italiani e la Borsa. Come può il cittadino fidarsi a mettere i soldi in un luogo infestato da pirati d’ogni genere e senza protezione alcuna?