Porti, “Inchiesta Civitavecchia impone stop a poltronificio”

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ROMA, 18.03.2016 – “Fermare una volta per tutte il ‘poltronificio’ sulle nomine dei presidenti delle Autorità portuali, attualmente calate dall’alto dal Governo e scelte senza tener conto del curriculum vitae dei candidati. È questa la risposta da dare all’inchiesta giudiziaria che ha interessato il porto di Civitavecchia che, secondo le prime indiscrezioni, riguarderebbe la costruzione della darsena traghetti e la pietra di cava utilizzata per i lavori, e che vede, tra i destinatari del mandato d’arresto, Giovanni Moscherini, ex sindaco di Civitavecchia ed ex presidente dell’Autorità Portuale, nominato Responsabile Nazionale Porti per Forza Italia appena un mese fa direttamente da Berlusconi (ora sospeso in seguito al mandato d’arresto nei suoi confronti) e amministratore unico della società metalmeccanica G.B.U. Corporation srl, coinvolta nell’inchiesta”. Così i deputati del M5S della Commissione Trasporti commentano l’inchiesta giudiziaria di Civitavecchia.
“Abbiamo sollevato più volte con numerosi atti parlamentari la questione sull’assenza di trasparenza e meritocrazia relativa alle nomine dei presidenti a capo delle Autorità portuali, proponendo tra i criteri di selezione: il non aver riportato condanne penali; non aver ricoperto incarichi di Governo, parlamentari o da sindaco nei 5 anni precedenti; un curriculum vitae adeguato che certifichi che si tratti di un esperto in materia. Chiediamo che il Governo dia seguito ad una nuova procedura che tenga conto di questi parametri, come impongono i recenti fatti di cronaca giudiziaria”, concludono i parlamentari 5stelle.