Pesticidi e prosecco: il M5S ne aveva già chiesto conto al governo nel 2015

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I giornali già ne stanno parlando moltissimo: stasera, a Report, andrà in onda un’inchiesta sull’abuso dei pesticidi usati nelle vigne riservate al prosecco. Un insopportabile inquinamento del territorio e dell’ambiente, e soprattutto la salute dei cittadini messa a repentaglio dall’indiscriminato uso di sostanze pericolose tra cui il glifosato.
Un’eccellenza mondiale del Made in Italy come il Prosecco, macchiata dall’abuso dei pesticidi, oggi fa notizia. Ma pochissimo aveva invece fatto notizia la mozione con cui il M5S, oltre un anno fa in Parlamento, aveva già denunciato l’uso di pesticidi nella filiera vitivinicola e sollecitato il governo a prendere provvedimenti.
Il M5S aveva chiesto che dai processi di produzione fossero eliminate in modo definitivo alcune sostanze chimiche che invece vengono ancora utilizzate in territori, come appunto quelli del Prosecco, dove si producono eccellenze famose in tutto il mondo. Il Prosecco, nel solo 2014, ha venduto quasi 80 milioni di bottiglie per un valore produzione di circa 400 milioni di euro. La filiera vitivinicola deve, secondo noi, tenere conto dell’integrazione tra ambiente produttivo e attività umane e rivedere il modo in cui utilizza i fitosanitari investendo una parte dei cospicui guadagni nelle tecnologie applicate per garantire maggiori standard di sostenibilità (che vadano dalla riduzione al recupero fino alla progressiva eliminazione dei pesticidi) e tutelando l’ambiente e la salute delle popolazioni locali.
La nostra mozione era stata approvata, il governo si era impegnato a dare seguito. Invece ci troviamo qui, un anno dopo, a commentare inchieste televisive su un problema che poteva essere già risolto.