Terremoto: i 28 milioni donati dagli italiani, usiamoli subito! | Question Time M5S


I fondi raccolti ad oggi dal Dipartimento della Protezione Civile per le popolazioni del Centro Italia colpite dal terremoto ammontano a circa 28 milioni di euro. Considerati l’ingenza della somma e l’obbligo di trasparenza da parte delle istituzioni, abbiamo chiesto al Governo di informare i cittadini sull’utilizzo fatto fino ad ora di tali di detti fondi, con un’interrogazione della Commissione Bilancio M5S rivolta oggi alla presidenza del Consiglio, a prima firma Laura Castelli.
Ricordiamo che, a seguito dell’evento sismico del 24 agosto, il Dipartimento della Protezione Civile ha attivato una raccolta fondi in favore delle popolazioni colpite, mediante il numero solidale 45500. La somma raccolta fino ad ora è di oltre 20 milioni di euro e a questa cifra bisogna sommare i 7,9 milioni donati dai cittadini attraverso il conto corrente bancario intestato alla Protezione Civile, presso la banca Monte dei Paschi di Siena. In totale, siamo a circa 28 milioni di euro.
Avremmo voluto sapere, a distanza di mesi dal primo disastroso evento sismico, come sono stati o vengono utilizzati i fondi raccolti, anche in considerazione delle nuove emergenze climatiche e sismiche.
Ma oggi in Aula il ministro Finocchiaro ci ha fatto sapere che i soldi delle donazioni che sta raccogliendo la Protezione Civile per le popolazioni colpite dal sisma sono ancora fermi e lo saranno fino a quando la macchina della burocrazia non avrà concluso i suoi tortuosi passaggi. Ma l’emergenza è adesso, non tra qualche mese.
La risposta del governo è da far cadere le braccia: tutto un rimando di competenze e di atti burocratici. In sostanza, quei soldi al momento non possono essere toccati perché così prevede un precedente protocollo siglato con le società di telefonia che raccolgono gli sms solidali. La raccolta si chiuderà, a meno di proroghe, il 29 gennaio e solo dopo quella data la Protezione Civile, in accordo con le Regioni, potrà valutare nello specifico il possibile utilizzo di quei fondi. I progetti emersi, infine, saranno sottoposti alla valutazione di un comitato dei garanti. Una procedura incredibilmente lenta che stride rispetto all’emergenza. Paradossalmente la solidarietà degli italiani viene tenuta in ostaggio dalla burocrazia.