Fondo unico ambientale per finanziare la legge sugli ecoreati

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Per far funzionare al meglio la legge sugli ecoreati, frutto di un duro lavoro di convergenza parlamentare che ha visto il Movimento 5 Stelle tra i principali attori, e’ necessario destinare le giuste risorse finanziarie.
L’appello è stato lanciato da Luigi Di Maio,, vice presidente della Camera e Paola Nugnes, senatrice del Movimento 5 Stelle membro delle commissioni Ambiente ed Ecomafie, nel corso della relazione annuale sulla verifica dell’attuazione della legge sugli ecoreati.
Di Maio, che presiede anche il servizio di controllo parlamentare sull’attuazione delle leggi, ha sottolineando l’importanza di monitorare le norme approvate. Ciò che è stato fatto per la legge sugli ecoreati, dovrebbe essere attuato con tutti i provvedimenti legislativi. Dopo 12 mesi dalla approvazione si controlla se le norme stanno funzionando e si propongono eventuali correttivi in corso d’opera.
Nella relazione sul funzionamento della legge sugli ecoreati, si è messo in evidenza come un ordine del giorno approvato alla Camera, a firma De Rosa (Movimento 5 Stelle) ponesse l’accento sulla necessita’ di creare un fondo unico ambientale, costola del fondo unico giustizia, in cui far confluire tutte le multe, le sanzioni e le confische di ambito ambientale. Un fondo vincolato ai ripristini, alle bonifiche e ai necessari controlli. Un fondo di vitale importanza per far funzionare bene questa importantissima legge che ha già dato i primi importanti risultati ma va potenziata.
Anche diversi magistrati intervenuti al seminario, incluso Giuseppe Pignatone, sostituto Procuratore della Repubblica di Roma hanno sottolineato la necessità di destinare risorse per la legge sugli ecoreati. Non e’ possibile credere di poter inserire nuove fattispecie di reati nel codice penale, che richiedono lunghe indagini accurate, specifiche competenze, uomini, mezzi, senza destinare nuove risorse finanziarie.