Lega, difensori di ambulanti e mercatini solo a chiacchiere

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La Lega? Tutto fumo e niente arrosto, e lo dimostra il loro atteggiamento nei confronti degli ambulanti e della direttiva Bolkestein. In piazza si ergono a paladini di bancarelle e mercatini, ma poi, quando si tratta di arrivare al dunque, i leghisti tornano ad inginocchiarsi di fronte a quei poteri forti e quell’euro-burocrazia che già ossequiavano ai tempi in cui erano al governo con Berlusconi.
Cosa accade? Il Carroccio ha appena proposto una legge sulle concessioni per il commercio sulle aree pubbliche, tasto dolentissimo per tutti gli ambulanti onesti che combattono per il loro lavoro e ormai da anni, dato che l’Italia è l’unico Paese europeo ad averli inclusi nell’ormai famosa direttiva europea.
Ci si sarebbe aspettati fuoco e fiamme nel testo della Lega. Invece, con stupore scopriamo che non si fa neppure menzione dell’esclusione degli ambulanti dalla direttiva Bolkestein, che peraltro aprirebbe i bandi alle società di capitali che la Lega (come il M5S), dice di voler tenere lontane dal commercio su strada. Inoltre, il Carroccio dice esplicitamente che le concessioni devono durare, a regime, 9-12 anni: davvero una brutta sorpresa per i tanti lavoratori del settore, visto che si tratta di un periodo di sicuro non sufficiente per garantire il ritorno dell’investimento e degli sforzi fatti dalle tantissime micro-imprese.
Insomma, i leghisti sono difensori degli ambulanti solo a parole. Tra l’altro fu proprio il centrodestra al governo, nel 2010, a inserire il comparto nella Bolkestein, e la Lega ci stava dentro fino al collo. Dobbiamo quindi concludere che la proposta di legge che hanno presentato sia semplicemente coerente con la loro storia politica, e mostri alla fine ciò che pensano davvero.