NO alla tassa sullo svapo: un danno alle nostre aziende, un regalo a Big Tobacco
Il fumo uccide, e le marchette per la lobby internazionale del tabacco anche.
Sta succedendo oggi in Italia, e non certo per la prima volta: a fronte di un sistema, la sigaretta elettronica, che sta aiutando moltissimi schiavi del tabacco ad uscire dalla loro dipendenza, da anni ormai sembra che i nostri governi cerchino in ogni modo di rendere impossibile l’abbandono della sigaretta tradizionale.
Leggi, tasse, controlli. Ricordiamo tutti la “strage del 2014”, quando l’ennesimo provvedimento di tassazione costrinse alla chiusura centinaia di negozi, aperti con sacrificio da tanti giovani.
Oggi la maggioranza ci riprova. Stavolta con un emendamento al Decreto Fiscale: al Senato, la senatrice Vicari (ricordate? Quella dello scandalo del Rolex) ha presentato la sua proposta che in un colpo solo a) aumenta la tassazione sulle sigarette elettroniche, includendo le apparecchiature (è come tassare il volante dell’auto), e anche i liquidi che non contengono nicotina, totalmente innocui, che ora vengono tassati più di nicotina e tabacco; e b) impone la vendita esclusiva delle ecig alle tabaccherie, proibendola ai negozi specifici e agli shop online.
Gli effetti di questo provvedimento saranno devastanti, in primis per l’economia del nostro Paese. L’Italia infatti è leader nel mondo per la produzione di liquidi e basi, in particolare per le “zero nicotina”. Le aziende produttrici sono circa 50, e insieme a all’indotto (negozi, produttori, distributori, grossisti, webshops ecc) si arriva a oltre 12mila aziende per un totale di ben 40 mila addetti. E’ uno dei settori emergenti dell’economia italiana: perché lo si vuole distruggere?
Gli utilizzatori di sigarette elettroniche poi, nel nostro Paese, sono oltre un milione e mezzo di persone. Non un settore di nicchia, quindi: e si tratta di persone che grazie alla ecig hanno smesso di usare tabacco da combustione. Imponendo costi che superano addirittura quelli dei pacchetti di sigarette, in pratica si inducono gli utilizzatori a tornare al tabacco, e ancora di più si impedisce che tanti altri fumatori abbandonino i pacchetti per una soluzione di sicuro meno dannosa. A tal punto meno dannosa, che il governo inglese addirittura la promuove attraverso la sanità pubblica.
In Italia, invece, si spreme il limone con la scusa di aumentare le entrate dello Stato. Una vera sciocchezza: uno studente del primo anno di economia sa che, per l’effetto della “curva di Laffer”, una tassazione troppo alta fa fuggire i consumatori portando quindi gli introiti a zero. Chissà: forse allora lo scopo vero non è aumentare gli introiti dell’Erario, ma proprio riportare i consumatori tra le braccia di Big Tobacco e dei suoi cancerogeni pacchetti.
Il MoVimento 5 Stelle ha già presentato un emendamento abrogativo dell’emendamento Vicari: ci auguriamo che il buonsenso, e l’interesse del Paese, alla fine prevalgano.
Laura Castelli, Alessio Villarosa, Commissione Bilancio M5S Camera