Forteto, favorevoli a commissione di inchiesta per fare luce sugli abusi

La Commissione Lavoro della Camera ha dato parere favorevole all’istituzione di una commissione di inchiesta sui fatti della comunità Il Forteto: una pagina drammatica e dolorosa della storia del nostro Paese. Dobbiamo fare chiarezza perché le vittime di quella esperienza abbiano finalmente giustizia.
È una terribile storia di abusi su minorenni quella del Forteto. Le cronache hanno, infatti, parlato di una comunità-setta e comunità-lager ancora diretta, fino al commissariamento a seguito della decisione del Mise, dai fedelissimi del titolare, condannato in via definitiva con la sentenza della Cassazione.
Tutto ebbe inizio nel 1977 nel comune di Barberino in cui nacque la comunità Il Forteto. L’iniziativa fu di due uomini Roberto Fiesoli detto il profeta, capo indiscusso della comunità, e Luigi Goffredi l’ideologo. Dicevano di essere degli psicologi ed elaborarono la teoria della cosiddetta “famiglia funzionale” che consiste nel cancellare i legami con i genitori naturali affidando i minori provenienti da situazioni disagiate (famiglie di tossicodipendenti o assenti) a un uomo e una donna, in maniera del tutto casuale. Si dimenticavano così del tutto le relazioni affettive che venivano addirittura ritenute nocive. Inizia così il dominio incontrastato della comunità il Forteto che fino al 2010 accoglie circa 80 minori e, come cooperativa occupa circa 130 dipendenti con un fatturato di decine di milioni all’anno.
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Una madre alla quale era stato impedito di vedere i figli trasferiti nella comunità denuncia. La Corte Europea dei diritti dell’uomo il 13 luglio 2000 pronuncia una sentenza che strappa il velo sulla drammatica storia della comunità degli abusi e condanna l’Italia a una multa di 200 milioni di lire per danni morali. L’esperienza del Forteto continua a sopravvivere insieme al suo guru Roberto Fiesoli, perché gli orrori e le violenze compiuti nel verde delle colline del Mugello rimangono a lungo nascosti.
Secondo la Corte Europea dei diritti dell’uomo, il tribunale per i minorenni avrebbe dovuto esercitare una maggiore sorveglianza sui bambini all’interno del «Forteto». Bisognava prestare più attenzione all’influenza che chi gestiva la comunità aveva sui minori e soprattutto sulle relazioni che potevano avere con la madre. La Corte sottolinea anche che il governo non è riuscito a dimostrare che le ispezioni semestrali si siano effettivamente svolte. La Corte Europea evidenzia quindi gravi responsabilità ai vari livelli istituzionali – assistenti sociali, Tribunale dei Minori, Governo.
Lo Stato è tenuto a far luce sulle responsabilità istituzionali e deve evitare che simili tragici eventi si verifichino di nuovo. L’istituzione della commissione parlamentare di inchiesta presente in una proposta già approvata dal Senato e alla quale noi della commissione Lavoro siamo assolutamente favorevoli va proprio nella direzione di svolgere accertamenti ed indagini. Vogliamo comprendere anche gli interventi legislativi da adottare per evitare che fatti come quelli del Forteto accadano di nuovo. Un vero e proprio degrado dell’umanità avvenuto in uno Stato di diritto.
Per leggere la relazione integrale presentata dalla deputata Rina De Lorenzo vai a questo link.