Caso Rossi Mps, i misteri restano. M5S chiede la riapertura del caso


Ricordate la drammatica vicenda della morte dell’ex responsabile comunicazione di Monte Paschi, David Rossi, archiviata come suicidio? Una storia oscura intorno alla quale permangono ancora troppe ombre che, a nostro parere, è stata chiusa con eccessiva fretta. Oggi abbiamo chiesto al governo, con un’intepellanza a prima firma Daniele Pesco, la riapertura del caso e anche l’istituzione di un’apposita commissione d’inchiesta parlamentare, che indaghi sui rapporti intercorsi negli anni tra la banca senese e il mondo della politica.
Secondo la procura di Siena Rossi si è suicidato gettandosi dalla finestra del suo ufficio, ma la famiglia non ha mai creduto al gesto spontaneo. Periti e inchieste giornalistiche hanno contraddetto le conclusioni dei magistrati di Siena: non solo sul corpo di Rossi erano presenti numerose ferite sospette, ma è rimasto per circa un’ora sul selciato del vicolo di monte Pio, sotto la finestra del suo ufficio e davanti a una delle videocamere di controllo, senza ricevere alcun soccorso. Non bastasse, il video di sorveglianza è stato poi persino manomesso.
Rossi, come capo della comunicazione Mps e braccio destro di Mussari (ex Presidente di ABI e Mps), conosceva ogni vicenda che vedeva implicata la banca, tanto da partecipare personalmente alle attività per la sciagurata acquisizione di Antonveneta.
In una storia terribile che coinvolge persino massoneria e Ior, il governo avrebbe dovuto soprattutto fare chiarezza sui frequenti viaggi di Rossi a Roma e al ministero dell’Interno. Invece, il sottosegretario Ferri, nella risposta che ci ha fornito, ha del tutto ignorato questo aspetto. Le ombre sul caso Rossi continuano.