Muos, colpo di scena: sulla pericolosità decideranno gli americani

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Nuovo colpo di scena nella vicenda che riguarda il Muos, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare USA, in via d’installazione a Niscemi (Caltanissetta). Prima la sospensione improvvisa dei test siciliani per la misurazione delle onde elettromagnetiche nell’impianto satellitare del Muos, previsti per il 13 e 14 gennaio. Uno stop arrivato dalla prefettura di Caltanisetta, a causa dell’impossibilità di stabilire quali misure precauzionali prendere per escludere impatti negativi sulla salute dei cittadini e sull’ambiente circostante le antenne.
Poi la decisione del collegio dei verificatori di basare le valutazioni esclusivamente sui dati forniti dall’ambasciata statunitense. Saranno quindi gli americani stessi a fornire i dati necessari a determinare la pericolosità delle emissioni elettromagnetiche del Muos: non si faranno prove sul campo, ma si guarderà alle proiezioni inserite nel progetto dell’impianto.
Una decisione paradossale, che va ad infittire una vicenda sulla quale i portavoce siciliani in Senato Ornella Bertorotta, Vincenzo Maurizio Santangelo, Nunzia Catalfo e Mario Giarrusso hanno presentato un’interrogazione ai ministri di Ambiente, Difesa, Salute, Esteri.
Una storia, quella del Muos, caratterizzata da soprusi ai danni della popolazione che abita vicino agli impianti militari, voltafaccia di politici e governatori regionali, illeciti e omissioni di amministratori e funzionari pubblici, gravi violazioni delle normative urbanistiche ambientali, disapplicazione delle leggi antimafia per impedire l’infiltrazione criminale nelle opere pubbliche.
Eppure, sulla pericolosità di queste emissioni per la salute umana e il traffico aereo, si era già espresso con una sentenza il TAR di Palermo il 23 febbraio 2015, riconoscendo le ragioni di Legambiente, dei Comitati No MUOS e del Comune di Niscemi e di tutti coloro che portano avanti questa battaglia in tutte le sedi anche parlamentari.
Una sentenza ribaltata qualche mese dopo dal Consiglio di Giustizia amministrativa della regione Sicilia, che ha accolto parzialmente un appello del Ministero della Difesa contro la sentenza emessa dal TAR. Proprio in questa occasione il CGA ha nominato una equipe composta da due scienziati e tre referenti dei ministeri Ambiente, Salute e Infrastrutture a cui è stato dato il mandato di eseguire, per conto della giustizia italiana, delle rilevazioni sul campo.
Un’occasione per stabilire, con autonomia tutta italiana, le conseguenze per la salute della popolazione che deriverebbero dall’accensione delle tre parabole, unite alle 46 antenne della base Usa. Misurazioni necessarie proprio perché la zona di Niscemi è già soggetta all’esposizione di onde elettromagnetiche da oltre 25 anni. In virtù di studi basati sui dati raccolti dall’ARPA Sicilia tra il 2008 e il 2010, è scientificamente fondato il timore che l’istallazione attuale superi già i limiti di legge imposti sulle emissioni elettromagnetiche.
Non è accettabile che non si possano effettuare le dovute rilevazioni a causa, anche, di una mancanza imputabile proprio all’ARPA Sicilia: alcune delle strumentazioni necessarie sono state inviate per taratura alla ditta, si apprende dall’ente stesso, e non sembra possibile programmare una nuova data.
Chiediamo quindi ai ministri di intervenire per sospendere l’attivazione del sistema Muos fin quando sarà pendente il giudizio presso il Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo.