Corpo Forestale addio, le ecomafie ringraziano
Di notte, con due righe di comunicato, il governo ha cancellato una storia che risale al 1822: quella del Corpo Forestale dello Stato.
Un corpo civile (nulla a che fare con gli “operai forestali” assunti dalle Regioni), che ora viene militarizzato e integrato nell’Arma dei Carabinieri. I motivi? Non certo il risparmio, visto che quanto a spese non cambierà proprio nulla; il governo millanta grandi miglioramenti in fatto di “riorganizzazione” e “modernizzazione”, ma il sospetto è che si tratti di vuote parole che nascondono altro.
Ad esempio, con l’inquadramento nei Carabinieri si perde l’autonomia investigativa del Corpo Forestale, finora indispensabile per i delicati reati ambientali ed agroalimentari di cui il Corpo si occupa. Inoltre, non si sa che fine faranno i comandi stazione che hanno da sempre rappresentato un importante presidio sul territorio. Per finire, chi non desidera finire militarizzato entrerà nella mobilità della Pubblica Amministrazione, ma il patrimonio di esperienze e conoscenze dei membri del Corpo Forestale è preziosissimo: vogliamo vederlo sprecato dietro qualche scrivania, a fare tutt’altro?
Ma oltre ai diritti dei lavoratori, esistono quelli dei cittadini. Da oggi in tutta Italia i Comuni saranno privati di tutte le funzioni di presidio del territorio che solo il Corpo Forestale dello Stato svolge, come ad esempio la prevenzione e repressione dei reati in materia di ambiente, biodiversità, benessere animale, agroalimentare, incendi, dissesto idrogeologico, inquinamento, rifiuti, foreste eccetera.
Una lista impressionante, che comprende molti dei reati più diffusi e spesso ad opera di mafie e criminalità organizzata, reati che finiscono ogni giorno sulle prime pagine dei giornali. Il Corpo Forestale era il nostro “specialista”: perché si è voluto dissolverlo, con la scusa di una non richiesta “modernizzazione”?
Le ecomafie ringraziano. Anche massoni e piduisti ringraziano, scorgendo anche qui l’ombra di quel Piano di Rinascita Democratica a firma Licio Gelli.
Senza la nostra “polizia ambientale”, infatti, non si sarebbe mai indagato sulla Terra dei Fuochi, sul petrolchimico di Porto Marghera o la discarica di rifiuti tossici a La Spezia. Allora il lecito dubbio è: forse hanno dato fastidio a qualcuno?
Il MoVimento 5 Stelle ne raccoglie l’eredità: saremo noi ora a dare fastidio, per conto del Corpo Forestale. Sarà battaglia in tutte le sedi competenti, italiane ed europee, affinché il Corpo sia ripristinato nelle sue funzioni e soprattutto nella sua indipendenza. Non finirà qui.