L’ Istat conferma: il Jobs Act è solo un bluff

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Idati pubblicati dall’ISTAT avallano la tesi del M5S sugli sgravi contributivi del Jobs Act. Da mesi denunciamo che il lieve incremento sull’occupazione è un effetto che deriva solo ed esclusivamente dall’attrazione per gli imprenditori degli sgravi contributivi che sono stati previsti per le assunzioni a tempo indeterminato e che ora, essendo stati dimezzati, hanno di fatto annullato i pochi effetti del Jobs Act.
I dati pubblicati oggi sull’aumento della disoccupazione unitamente a quelli pubblicati sempre dall’ISTAT sul numero di assunzioni a tutele crescenti, certificano il totale fallimento della riforma del lavoro di questo governo. Una riforma che doveva servire a creare 1 milione di posti di lavoro, ma che in realtà è servita solo a sperperare 12 miliardi di euro.
Sta di fatto che oggi dopo la riforma ci ritroviamo con un aumento del tasso di disoccupazione che è all’11,7%, ovvero, con 7.000 disoccupati in più, con 97.000 occupati in meno nonché con 58 mila persone in più che senza alcuna speranza hanno deciso di non cercare più nemmeno un lavoro.
Questa è l’ennesima prova del fatto che siamo davanti ad un governo incapace che non è in grado di guidare minimamente il nostro Paese. Un governo che non ha come priorità creare nuovi posti di lavoro, ma che è troppo impegnato a favorire le banche, a difendere gli interessi delle lobby ed a favorire i compagni dei ministri.