#Trivellopoli e inquinamento: il Ministro dell’Ambiente tace, il M5S no


Da una settimana non si parla d’altro che di Trivellopoli, del petrolio della Basilicata e del coinvolgimento del governo in provvedimenti che favoriscono le compagnie petrolifere. Si è approfondita la questione sotto ogni aspetto, in primis quello ambientale, eppure il Ministro dell’Ambiente Galletti ha brillato per la sua assenza.
Per estrarre petrolio in Lucania si scava fino a 4 km, producendo sostanze tossiche per ambiente e persone: dagli idrocarburi pesanti agli isotopi radioattivi, ad acidificanti che devastano le acque dolci così preziose nel nostro Sud. L’immissione di zolfo in atmosfera causa patologie nella popolazione e l’abbandono delle attività agricole, anche a causa dei benzeni e alcoli che si reperiscono nelle carni, nel latte, nel miele. Lo sviluppo di Tempa Rossa, come previsto dal governo, si prevede porterà ad un ulteriore aumento delle emissioni. Intorno al Centro Oli di Viggiano poi, secondo la magistratura, ruotano traffici illeciti di rifiuti in cui sono coinvolti dirigenti petroliferi e funzionari regionali, e i Carabinieri hanno appena acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali per verificare la maggiore incidenza di patologie in Basilicata e la correlazione con l’inquinamento.
Su tutto questo, e molto altro, finora il Ministero dell’Ambiente ha ritenuto di tacere e forse acconsentire, come se un tale disastro non lo riguardasse. Ebbene: oggi il M5S lo costringerà a rispondere pubblicamente, in aula alla Camera, con il Question Time di Mirella Liuzzi. Noi, a tacere, non siamo capaci.