#RedditodiCittadinanza: Padoan non sa di cosa parla

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Pier Carlo Padoan, il ministro che ha firmato il decreto salva banche che costerà agli italiani 20 miliardi di euro e la legge di bilancio appena bocciata da Bruxelles, si permette di criticare la proposta di legge del M5S sul reddito di cittadinanza senza averla mai letta a fondo.
Se lo facesse, scoprirebbe che si tratta di una misura di sostegno al reddito condizionata, diretta alle famiglie che sono in momentanea situazione di difficoltà economica, e soprattutto soggetta al rispetto di regole ben precise e finalizzata al reinserimento lavorativo e sociale dei beneficiari. Una misura che esiste in tutti i Paesi di Europa, tranne che in Grecia ed appunto in Italia.
Scoprirebbe che la proposta sul reddito di cittadinanza di miliardi ne costa 17 (14.9 certificati dall’ISTAT più un investimento di 2.1 miliardi per il potenziamento ed il rafforzamento dei Centri per l’Impiego) e ha come obiettivo sostenere le famiglie in difficoltà e non i banchieri, e ridare dignità ad una platea di oltre 9 milioni di cittadini a rischio povertà. E che l’introduzione del reddito di cittadinanza favorirebbe la crescita economica del nostro Paese e quindi migliorerebbe quel PIL che Padoan e il suo governo sono stati incapaci di smuovere.
Fa sorridere che un ministro che con il suo decreto ‘salva banche’ non ha tutelato completamente nemmeno i risparmiatori – visto che molti piccoli azionisti e obbligazionisti perderanno gran parte dei loro risparmi e investimenti -, e che ha appena ricevuto una lettera di richiamo dalle istituzioni europee per una Legge di Bilancio piena di buchi, ora accusi il M5S di non conoscere la politica economica.