Scoppia caso Consip e PD e governo affossano le intercettazioni

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Se il problema per i politici, ed in particolare per quelli del PD, sono le intercettazioni delle Procure che svelano mazzette, corruzione, appalti truccati come sta emergendo nell’inchiesta Consip che vede indagati il braccio destro di Renzi, il padre, gli amici, funzionari pubblici e comandanti dell’arma, cosa pensano di fare Governo e PD? Tagliare del 50% le risorse destinate proprio alle Procure per intercettare e scovare i responsabili di reati.
È questo quello che sta succedendo al ddl penale in discussione al Senato e sul quale verrà posta la fiducia, dove un emendamento presentato al testo dal Governo, sostenuto da Alfano e Verdini, prevede un taglio netto di 80 milioni per i prossimi tre anni sulle intercettazioni.
Cioè l’unico mezzo idoneo che ha la Magistratura per perseguire la corruzione e che dovrebbe essere potenziato e incrementato, viene invece affossato.
Una fatto gravissimo, che si aggiunge all’altro scempio sempre inserito nel ddl penale e che prevede la materiale impossibilità di fare intercettazioni in via informatica con software spia per i reati di corruzione.
L’intento, dunque, è quello di non far partire neanche le indagini ed evitare che si ricorra alla fuga di notizie, come è successo, secondo gli inquirenti, nell’inchiesta Consip.
Questa, dunque, è una situazione allarmante, soprattutto, in questo periodo dove è in atto un vero e proprio sistema corruttivo diffuso a tutti i livelli basato su intrecci tra politici, imprenditori e funzionari pubblici ai danni dello Stato.
Ma questa gente, il senso dello Stato non l’ha mai avuto!