Alimentare, Martina difenda riso italiano a Bruxelles

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Roma, 13 giugno – “La crisi del riso non è una novità purtroppo. Già il 23 luglio del 2014 la Commissione Agricoltura ha approvato una risoluzione del MoVimento 5 stelle che impegnava il governo a dire no all’importazione selvaggia e, nel 2015 in Aula alla Camera, è stata approvata la nostra mozione per introdurre la clausola di salvaguardia e l’etichettatura per le produzioni italiane. Dopo il decreto del Governo annunciato dall’ultimo Consiglio dei Ministri, oggi siamo qui con un ennesimo atto che richiama quanto già fatto e che rivoteremo all’unanimità. Se vale solo in Italia, l’etichetattura diventa uno strumento zoppo. Occorre modificare il regolamento 1169/2011 in modo che sia chiaro per tutti da dove provengono le materie prime. A questo punto se il ministro delle Politiche Agricole, Martina, vuole davvero proteggere le produzioni italiane deve andare a Bruxelles e incatenarsi davanti alla Commissione Europea. Se vuole, gli facciamo compagnia”. Così Filippo Gallinella, deputato del MoVimento 5Stelle in Commissione Agricoltura durante le audizione dell’Ente nazionale risi e dei rappresentanti delle organizzazioni agricole del comparto. “I dati ci dicono che dall’estero è aumentata l’importazione, in molti casi senza dazio, della varietà di riso ìndica costringendo così i nostri produttori a spostare le produzioni sulla tipologia iaponica e determinando un surplus e il conseguente abbassamento di prezzo. Questo dimostra che, oltre all’indicazione d’origine in etichetta, sono necessarie ben altre azioni a tutela del riso Made in Italy. Ovvero: ristrutturazione della filiera, organizzazione interprofessionale del settore, polizze ‘ricavo garantito’ e nuovi strumenti per la determinazione del prezzo”. “La risaia inoltre è anche un ‘elemento’ di stabilità idrica. Pertanto proteggere queste produzioni è fondamentale anche per il contrasto del dissesto idrogeologico di importanti aree del Paese”.