Mafia: Lucidi, da Canada a Italia in affari con Ceta

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Roma, 22 giugno “Leggere la relazione odierna della Direzione nazionale antimafia, nella quale si sancisce come in Canada vi sia una consolidata infiltrazione della ‘ndrangheta, e avere proprio ieri discusso in Senato di CETA, il trattato che liberalizza gli scambi commerciali, e gli appalti, fra Italia e Canada fa scendere un brivido lungo la schiena. Quali garanzie di trasparenza, e rispetto della legalità, potranno essere garantite se venisse approvato il Ceta?” lo scrive su Facebook il senatore del MoVimento 5 stelle in Commissione Esteri, Stefano Lucidi.
“Il CETA prevede tra i suoi articoli quello di liberalizzazione degli appalti pubblici – prosegue il pentastellato – e alla luce delle infiltrazioni ‘ndranghetiste nella sfera politica e burocratica menzionata nella relazione della DIA, appare evidente come il CETA sia un accordo privo di garanzie per arginare derive di illegalità. Soprattutto perché lo abbiamo sempre identificato come un trattato che introdurrà delle “deregulation” nelle varie materie. Anche per questo motivo ulteriore MoVimento 5 stelle ribadisce il suo No a questo trattato” chiude Lucidi
“Come se non bastasse tra Italia e Canada non esiste alcun trattato di cooperazione di polizia e di collaborazione giudiziaria – spiega Lucidi -, cioè proprio quegli strumenti che servono alle nostre procure per arginare i fenomeni criminali. Invece di approvare un trattato dalla dubbia efficacia commerciale, l’Italia dovrebbe prima negoziare quegli strumenti che consento di tutelare le nostre aziende, i nostri cittadini e il Made in Italy”