Finta lotta del governo contro la disoccupazione: aumenta il cuneo fiscale

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Gli ultimi dati ISTAT dimostrano che in Italia la disoccupazione continua ad aumentare, attestandosi attualmente al 12,7%. Il problema della disoccupazione è fortemente legato anche alla tassazione sul lavoro, ovvero, al cuneo fiscale. Una riduzione del cuneo fiscale aiuterebbe a rilanciare l’economia, soprattutto in Italia, dove le tasse sono già particolarmente elevate, situandosi sopra la media degli altri Paesi della’UE, ma questo governo, anziché farlo diminuire, lo fa aumentare. A dirlo non è il M5S ma il rapporto annuale Taxing Wages del Osce.
I dati pubblicati dall’Ocse dimostrano che in Italia non c’è via di scampo né per i single, né per le famiglie.
L’anno scorso,infatti, il cuneo fiscale del single, a retribuzione media, è arrivato sino al 48,2%, aumentando di 0,3 punti rispetto all’anno 2013 e mentre la media OCSE è stata stabilita nel 36%.
Per quanto riguarda,invece, la situazione di una coppia con un solo stipendio e due figli, l‘incremento è stato ancora maggiore, ovvero, del 0,5% ciò che situa la tassazione nel 39%, mentre la media Ocse è del 26,9% e se prendiamo come esempio, una coppia con due figli e due stipendi, nonostante un leggero calo nell’ultimo anno la tassazione è ancora a livello stratosferico arrivando al 42,4%, mentre la media Osce è pari al 31,3%.
Secondo l’economista Maurice Nettley, il livello di cuneo fiscale attuale in Italia è ai livelli del 2008, ovvero, prima che il nostro Paese venisse colpito fortemente dall’attuale crisi economica. Una delle principali cause dell’aumento della tassazione, riguarda le addizionali locali, ovvero, l’aumento della tassazione negli enti locali che è salita nel corso dell’anno 2014 chiaramente per colpa dei tagli del governo.
Questi dati sono un riflesso chiaro di come il cuneo fiscale sia rimasto a livelli insopportabili, nonostante le dichiarazioni contrarie del governo. Ma non solo.
Il governo, non contento di questi risultati, introduce all’interno dei due nuovi decreti attuativi del Jobs Act due clausole di salvaguardia che prevedono che ogni azienda dovrà pagare un nuovo contributo di solidarietà per ogni lavoratore, facendo aumentare il cuneo fiscale.
Insomma, siamo davanti ad un paradosso totale dove il governo, per finanziare una diminuzione del cuneo fiscale si affida a delle clausole, che lo faranno ulteriormente aumentare.