Caporalato, M5S: “Basta scuse, è un fenomeno misurabile”
ROMA, 4.11.2015 – “Il caporalato è un fenomeno misurabile. Non sono quindi più ammesse scuse o temporeggiamenti per la mappatura di questa piaga e i relativi controlli”. Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura impegnati in questi giorni nelle audizioni sul tema del caporalato con Governo, associazioni di categoria e altri enti per raccogliere i pareri sulla propria risoluzione contro lo sfruttamento del lavoro nero in agricoltura.
“Grazie a dei parametri specifici, presenti in letteratura, come la ‘quantità di lavoro umano’ è possibile misurare, e quindi contrastare, il fenomeno – spiega Massimiliano Bernini, portavoce Cinquestelle -. In base a questi parametri è infatti possibile calcolare quante ore di lavoro, e quindi quanti operai assunti con contratto nazionale, sono necessarie per una determinata coltura in base all’estensione del terreno. C’è un numero di ‘lavoratori dichiarati’ al disotto del quale non si può scendere; qualora lo si facesse molto probabilmente vorrebbe dire che quell’impresa sta utilizzando ‘lavoratori in nero’ anche attraverso l’intermediazione illecita o caporalato. Se solo ci fosse la volontà politica di potenziare gli strumenti necessari, si potrebbe iniziare a debellare il caporalato con un semplice click, rispettando allo stesso tempo la libertà di azione economica delle imprese agricole, visto che non si tratta di parametri rigidi”.
“Chiediamo quindi al Governo di attivare una task force di informatici e agronomi che risolva gli impedimenti tecnici per far dialogare tutte le banche dati utili (Agea, Inps, Inail, Uma e Agenzia delle Entrate) ed elaborare un ‘algoritmo anti caporalato’, equo e concertato eventualmente con le parti sociali e le associazioni di categoria, che in caso di anomalie possa far scattare l’alert per un controllo sul campo da parte delle Autorità competenti“.