Evasione: le enormi responsabilità del Governo sul cancro dell’Italia

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Nel report Scenari economici presentato oggi dal Centro Studi di Confindustria si stima che nel 2015 l’evasione ammonti a 122,2 miliardi di euro e che il dimezzamento dell’evasione fiscale e contributiva in Italia porterebbe a un 3,1% di maggiore Pil e a un aumento di 335.000 nuovi occupati. Sempre secondo Confindustria “l’evasione fiscale e contributiva blocca lo sviluppo economico e civile del Paese perché penalizza l’equità, distorce la concorrenza, viola il patto sociale, peggiora il rapporto tra cittadini e Stato e riduce la solidarietà“. Numeri da capogiro che dimostrano come l’evasione in Italia sia un problema volutamente irrisolto e che va ad aggiungersi alla corruzione che fa perdere al nostro Paese altri miliardi e miliardi di euro. Le responsabilità cadono inevitabilmente sull’attuale Governo che, anzichè dare un segnale forte di discontinuità culturale e di vera lotta all’evasione, ha varato finora provvedimenti che di fatto hanno agevolato l’espandersi di questo cancro.
Si pensi per esempio all’innalzamento di tutte le soglie di non punibilità previste nella delega fiscale da parte del Governo. In materia di dichiarazione fraudolenta mediante artifici, infatti, l’esecutivo ha previsto diverse cause di non punibilità ed ha aumentato la soglia di non punibilità relativa ai ricavi non dichiarati portandola da 1 a 1,5 milioni di euro, al di sotto della quale non vi è reato. Alla dichiarazione infedele, dove il Governo ha triplicato la soglia di non punibilità passando da 50.000 a 150.000 euro sotto la quale l’evasione dell’imposta non viene più penalmente perseguita. All’aumento da 2 a 3 milioni dell’imponibile evaso sotto il quale non vi è reato. O all’omesso versamento dell’IVA dove il Governo ha alzato la soglia di non punibilità portando il mancato versamento da 50.000 mila euro a 250.000 mila euro, sotto il quale importo non vi è, dunque, più reato e ciò, nonostante, vengono sottratti al fisco quasi 40 miliardi di euro di IVA ogni anno (sempre secondo Confindustria). Roba da non crederci!
Misure queste che hanno già sortito i loro effetti negativi, portando all’assoluzione dei dirigenti ILVA per un evasione di 52 milioni di euro, perchè il fatto non è più previsto dalla legge (quella voluta dall’attuale Governo) come reato. All’assoluzione dell’amministratore delegato di Sisal Emilio Petrone, accusato di dichiarazione infedele, perché “il fatto non è più previsto dalla legge (quella voluta dall’attuale Governo) come reato”. Alla revoca di sequestri per 7 milioni di euro tra beni e denaro presso la Procura di Udine. All’archiviazione di 3 fascicoli su 4 presso la Procura di Udine in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Alla richiesta di archiviazione di 1.200 fascicoli solo per l’omesso versamento IVA, a seguito dell’innalzamento delle soglie di non punibilità (da 50 a 150 mila euro per l’omesso versamento delle ritenute e da 150 a 250 mila euro per l’omesso versamento IVA) da parte della procura di Milano. E così via.
Il totale fallimento di questo Governo è del tutto evidente.