Catania: Cosa Nostra nel consiglio comunale PD? Vogliamo risposte

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Ore 15, in diretta dalla Camera dei Deputati, Question Time di Riccardo Nuti e Giulia Grillo al Ministro Alfano.
Nel consiglio comunale di Catania pare sia rappresentato, a tutti gli effetti, l’organigramma di Cosa Nostra etnea. Ancor più scandalosa è la vicenda legata al piano di urbanizzazione per oltre 300 milioni di euro che vede interessi mafiosi nella società realizzatrice e intercettazioni fra il sindaco del Pd, Enzo Bianco, e Mario Ciancio, proprietario di molti terreni interessati dalla cementificazione, unico editore di Catania e ai tempi indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Questo dovrebbe bastare a insediare una commissione d’accesso per verificare l’estraneità dell’ente rispetto a condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Agli atti della commissione antimafia siciliana risulta che ben 8 consiglieri comunali catanesi sono legati a cosche mafiose. Le valutazioni si basano su dati oggettivi e fanno riferimento a fattispecie di reato come associazione mafiosa, voto di scambio politico-mafioso, riciclaggio, furto aggravato, corruzione, estorsione. E troppe sono le ombre che incombono sul Comune di Catania e sulla sua amministrazione: dalle asseverazioni delle partecipate al bilancio comunale, dal PUA (Piano Urbanistico attuativo) al progetto ad esso collegato cui fa riferimento la società Stella Polare, i cui soci fondatori sono da ritenere collegati alle cosche mafiose, finendo con le presunte infiltrazioni mafiose in consiglio comunale come evidenziato dalla relazione della Commissione Antimafia della Regione Siciliana.
Dall’intercettazione telefonica del maggio 2013 nel corso della conversazione tra Mario Ciancio e l’attuale Sindaco Bianco si evince un chiaro interesse dell’imprenditore, allora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, sulla votazione del giorno precedente sul PUA avvenuta il giorno precedente, tanto è che lo stesso Ciancio mostra la sua preoccupazione perché non era certo che l’allora consigliere D’Agata si sarebbe astenuto. Di fatto D’Agata si è astenuto. Il sindaco Bianco deve dare una risposta ai cittadini di Catania su questo punto, risposta mai data.