Anatocismo bancario: il M5S lotta contro il Governo delle banche


Il M5S ottiene una importante vittoria, per ora parziale, sull’odiosa pratica dell’anatocismo bancario.
L’anatocismo bancario – che consiste nel calcolare gli interessi del debitore non solo sulla quota capitale ma anche sugli interessi già pagati – è stato dichiarato illegittimo da diverse sentenze, tra le quali anche una della Corte di Cassazione. Nonostante ciò, appigliandosi ad una ambigua direttiva di Banca d’Italia, il Governo l’ha reintrodotto sotto mentite spoglie con l’emendamento Boccadutri all’art.17 della riforma delle banche di credito cooperativo.
Il portavoce M5S al Senato Gianni Girotto, in commissione Industria al Senato è riuscito almeno a mettere una pezza ai disastri del Pd, facendo inserire nel parere di maggioranza un esplicito riferimento all’anatocismo e soprattutto la previsione di introdurre delle sanzioni per le banche che lo applicano. Va detto, infatti, che fino ad oggi l’incredibile e ingiusta assenza di sanzioni previste per legge permetteva alle banche, in barba alle sentenze dei tribunali e della Cassazione, di applicare l’anatocismo senza timore alcuno. Se infatti la banca veniva portata in tribunale con l’accusa di anatocismo, non c’era alcun pericolo concreto per le sue casse. I giudici erano di fatto impotenti di fronte all’ennesimo abuso bancario nei confronti dei risparmiatori.
Grazie al M5S la questione anatocismo viene affrontata sul serio per la prima volta. Il parere di maggioranza non è vincolante per il Governo, ma è di certo un segnale forte di cui l’esecutivo dovrà in qualche modo tener conto.
Il M5S continuerà a lottare per rendere del tutto illegale l’anatocismo bancario, e non solo, dato che sul piatto ci sono abusi ancora peggiori, come i tassi di interesse ben oltre il 20% che le banche usano applicare nei confronti dei debitori con il conto corrente in rosso, classificati incredibilmente come “tassi non usurari”.