Question time: il Jobs Act e il “trucco” dei voucher

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Davide Tripiedi e Matteo Dall’Osso

La bolla occupazionale si sta sgonfiando assieme al ridimensionarsi degli sgravi contributivi. E’ inoltre evidente a tutti la truffa dei voucher che sdoganano il precariato selvaggio ed edulcorano i dati. Mentre un giovane che pensa di avere un futuro con le tutele crescenti, si accorge della verità non appena entra in banca a chiedere un mutuo e non può vantare di essere parente della Boschi o fidanzato dell’ex ministro Guidi.
Lo stanziamento per la prima versione degli incentivi triennali è stato pari a 12 miliardi. Eppure la dinamica delle nuove assunzioni a tempo indeterminato si sta esaurendo perché manca un vero rilancio della domanda mediante gli investimenti. Nel frattempo, però, il debito pubblico raggiunge un nuovo record ogni mese e nei primi sei mesi dell’anno è aumentato di quasi 80 miliardi di euro.
E che dire dei buoni lavoro? Nel 2008, anno di introduzione, erano appena 500 mila. Nei primi sei mesi di quest’anno sono diventati quasi 70 milioni. Il dato è in crescita del 40% rispetto al primo semestre del 2015, con un’attesa di 140 milioni di pezzi a fine anno. Altro che emersione del nero: i voucher rappresentano l’ultima frontiera del precariato selvaggio che svende i diritti del lavoro in tabaccheria.
Le balle sui nuovi posti di lavoro sono al capolinea. Un governo con le mani legate dall’austerity europea, inchinato ai poteri forti italiani e internazionali, non può garantire quel benessere ai cittadini e quella rinascita del Paese che arriveranno soltanto con il M5S al governo.