Imprese, Governo glissa su obbligo etichetta Made in Italy

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Roma, 9 novembre – “Il Governo glissa sull’obbligo di indicare l’origine dei prodotti in etichetta omettendo di dire quali azioni concrete intenda adottare, anche nelle opportune sedi Ue, e limitandosi a ripercorrere la cronistoria dell’impegno dell’Italia in Europa, ad oggi fallimentare nonostante nel 2014 durante il Governo Renzi l’Italia abbia avuto la presidenza del Consiglio ‘Competitività’ conclusasi con un nulla di fatto”. Così il MoVimento 5 Stelle commenta la risposta del Ministero dello Sviluppo Economico ad un’interrogazione sulla tutela del Made in Italy a firma del deputato 5stelle Filippo Gallinella in Commissione Attività Produttive. “Di fatto il ministro Calenda non ci ha detto come vuole agire. – dichiara Gallinella – Già tre settimane fa avevo proposto di convocare a Roma gli ‘Stati Generali del Made in’ invitando a Roma quei Paesi Ue che sono favorevoli al Made in obbligatorio, in modo da far pressione a Bruxelles anche attivando un’unione rafforzata come proposto da una nostra risoluzione approvata dal Governo. In particolare occorre puntare immediatamente almeno modificare il Codice doganale europeo affinché importatori e fabbricanti si facciano carico dell’etichetta obbligatoria, e ad avviare una discussione su una proposta di compromesso per introdurre almeno in via sperimentale l’etichettatura obbligatoria, per un periodo limitato di tre anni, in cinque settori manifatturieri (calzature, tessile abbigliamento, ceramica, legno arredo e oreficeria), ovvero quei comparti che trarrebbero più vantaggi dall’introduzione del ‘made in’ obbligatorio. Chiediamo – conclude Gallinella – che su questo tema il Governo intervenga prima della fine della Legislatura perché ne va del futuro delle nostre imprese”.