Ilaria Alpi, Governo risponda su ‘depistaggio indagini’

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Omicidio Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, il Movimento 5 Stelle con il deputato Stefano Vignaroli, vice presidente della Commissione Ecomafie deposita una interpellanza al Governo per chiedere di far luce su un caso irrisolto della nostra storia . “Il governo è a conoscenza, alla luce delle motivazioni della sentenza della Corte di Appello di Perugia, delle attività di depistaggio, avvalorate dalle modalità della “fuga” del teste e dalle sue mancate ricerche?” chiede Vignaroli nella sua interpellanza. “L’esecutivo è al corrente che in quel periodo il Ministero dell’Interno aveva rapporti di fornitura e/o di affari con la Ditta Scomparin di Roma, e se nell’ambito di questo rapporto era previsto l’impiego del (falso)testimone somalo Ahmed Ali Rage detto Gelle?”. Gelle veniva accompagnato quotidianamente dalla DIGOS nella officina Scomparin per svolgere il lavoro di meccanico. Continua il Parlamentare pentastellato nella interpellanza presentata: “E’ a conoscenza di quale “istruzione” ricevette Giuseppe Cassini dall’allora Vice Presidente del Consiglio Walter Veltroni e dal Segretario generale del Ministero degli esteri?” chiede Vignaroli che nell’interpellanza ricorda come ” negli atti della suddetta sentenza, per la prima volta, i giudici parlano di depistaggio e si interrogano sul ruolo “ambiguo, anche se in buona fede”, svolto dall’ambasciatore italiano a Mogadisco Giuseppe Cassini, il diplomatico che portò in Italia Gelle, il testimone che, in un primo momento, accusò Hassan e solo successivamente ritrattò tutte le accuse, dichiarando in una telefonata con un giornalista somalo, collaboratore della Bbc, che “gli italiani avevano fretta di chiudere il caso e gli avevano promesso denaro in cambio di una sua testimonianza al processo: doveva accusare un somalo”.
Nell’interpellanza si ricorda che Giuseppe Cassini, durante l’interrogatorio del 1999, riportato anche dalla trasmissione televisiva Un giorno in pretura”, andata in onda il 22 luglio 1999, dichiarò testualmente: “Sono stato Capo di una Delegazione Speciale per la Somalia nel settembre del 97 e, prima della mia partenza per la zona, ricevetti anche una istruzione da parte del Segretario generale del Ministero degli esteri e da parte del Vice Presidente del Consiglio Veltroni, in modo informale, di aiutare, laddove mi era possibile, a dare notizie utili sul caso del doppio omicidio Alpi-Hrovatin”.
Vignaroli chiede al governo “quali iniziative, nell’ambito delle proprie competenze, intenda assumere nei confronti dei soggetti italiani che “con la creazione di prove false, hanno dimostrato di voler proteggere gli organizzatori del duplice omicidio”. Chiede inoltre “se il Governo abbia mai avviato indagini interne per accertare se eventuali autorità italiane abbiano indotto il testimone a rendere dichiarazioni non veritiere” e “se e quali interessi si siano mossi circa il duplice omicidio dei due giornalisti, che, inviati in Somalia per seguire la missione italiana, avevano pure indagato su un traffico di rifiuti tra l’Italia e il Paese africano”. Il parlamentare M5S si chiede inoltre “se e quali accertamenti siano stati promossi in ordine alla applicabilità della legge 11.7.2016 n. 133 che ha introdotto il reato di frode in processo penale e depistaggio con pena della reclusione sino a 20 anni, in particolare nel caso di traffici di armi e materiali tossici”.